Dentro me

La saggezza delle vespe

25.10.2018 02:00
Oggi più che mai siamo tutti catalogati, esaminati, controllati, psicanalizzati dai veri padroni che governano il mondo, che non sono i presidenti delle nazioni ma gli uomini a capo delle grandi multinazionali e non per il nostro bene ma solo per il marketing, perché devono venderci le...

Eccellenze traballanti

10.10.2018 03:03
Oggi è stato l'anniversario del disastro del Vajont, sono passati 55 anni, una delle tante tragedie italiane annunciate. Ogni anno, ci sono alluvioni, terremoti, frane, ponti che vengono giù, scuole ed edifici costruiti con materiali scadenti che crollano e ormai non ci facciamo quasi più caso....

Per un 2018 pieno di salute amore e TEMPO

04.01.2018 07:20
Finalmente riesco a sentire il tic tac delle lancette, è notte e tutto sembra scorrere più lentamente... ma non è così, il tempo non è nient'altro che la dimensione con cui si misura il trascorrere degli eventi, è semplicemente fredda matematica e io ho sempre avuto dei grossi problemi con la...

Wild Bus

18.10.2017 01:57
Ciao Marco Mathieu, quando riaprirai gli occhi, vedrai quante persone hanno sentito il bisogno di raccontare un aneddoto vissuto con te o che ti riguarda. Ci vorrà almeno una settimana per leggere tutti i messaggi che i tuoi amici ti hanno mandato in questi mesi. Questa notte il cielo è sereno,...

Il popolo del web

30.06.2017 01:58
Non frequento più molto facebook, un po' di anni fa lo trovavo più interessante, poi sono arrivate le bufale, le notizie incredibili, le pagine acchiappalike, quelli che fanno i post in stampatello che iniziano sempre con le tre croci +++ Appena apro fb e vedo nella home queste cose mi viene subito...

Entrare di sera in una casa vuota

11.02.2017 21:25
Entrare di sera in una casa vuota mi lascia un senso di sconfitta. Rumori ovattati di tv accese arrivano dagli appartamenti vicini, individui che hanno terminato la cena e finalmente si rilassano, orgogliosi di aver interpretato perfettamente il ruolo assegnato loro di persone normali, magari fra...

L'anno in cui il Natale arrivò a luglio

29.12.2016 03:01
Dirò una cosa che a molti sembrerà incredibile: a me George Michael non è mai piaciuto. E' scontato dire che mi spiace per la sua morte prematura. Sto parlando solo del mio punto di vista musicale. Non ho mai dato una particolare importanza alla tecnica musicale o vocale che oggi, soprattutto...

L'ipocrisia delle fiaccolate

01.07.2016 23:53
Ogni giorno si sentono notizie di violenze che sconvolgono piccoli comuni dove si conoscono tutti, posti tranquilli, dove non succede mai niente. Come reazione gli abitanti indignati reagiscono sempre con una fiaccolata. Di più non si può sperare, pensano di sconfiggere i mali con questo teatrino....

Il mendicante

27.12.2015 21:32
Tempo fa ho visto un servizio in un programma televisivo in cui una telecamera nascosta riprendeva un mendicante che chiedeva l'elemosina. Era un finto invalido, infatti quando pensava che nessuno lo stesse guardando, si alzava tranquillamente e incominciava a camminare senza problemi. Alla fine...

Morte di una sconosciuta

17.04.2014 03:57
Venerdì mattina è successa una cosa strana, ero in ufficio e subito dopo aver appreso, da una collega questa notizia, mi sono sentito stringere il cuore, la vista mi si è annebbiata e stavano per venirmi le lacrime, avevo la sensazione di avere un mattone in gola che non andava giù. Mi sono...
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IL MIO DISCORSO DI FINE ANNO

30.12.2013 00:55
 

 


 

Anche quest'anno si parla molto del discorso di fine anno del presidente della repubblica, come se fosse un evento di vitale importanza per tutti noi. Se provo a ricordare l'ultima volta che ne ho visto uno e nemmeno fino alla fine, mi pare ci fosse ancora Scalfaro! Questi messaggi a reti unificate, mi fanno venire in mente le dittature, dove tutti devono ascoltare e applaudire il leader! Io non ho mai amato molto le istituzioni, la politica e di conseguenza l'ipocrisia, quindi è abbastanza scontato che tutto ciò non mi interessi, non sento il bisogno di essere rappresentato da una persona che parla a nome mio, io voglio rappresentarmi da solo! Ho fatto questa riflessione perchè, a causa del lavoro, faccio orari piuttosto strani e in questo 2013, ogni volta in cui accendevo la tv, su tutti i canali, in tutte le trasmissioni, trovavo sempre persone che facevano da mangiare. Se ci fate caso, tutti hanno una ricetta segreta da insegnare al pubblico! Anche in questi giorni di festa, ho provato a guardare la tv, in altri orari e mi sono accorto che la situazione è la stessa. Siamo perseguitati dai cuochi, sembra che gli italiani siano tutti aspiranti chef e il risultato di tutte queste ricette improvvisate a tutte le ore è che aumenta la fame e di conseguenza anche la rabbia perchè dopo aver visto questi piatti ti viene appetito, provi ad aprire il frigo e scopri che è vuoto! Ho pensato che in fondo è sempre così per ogni cosa, il mondo è pieno di persone che ti fanno venire l'acquolina in bocca, ti coinvolgono, ti fanno sentire importante, ti fanno entusiasmare per qualcosa, ma poi, quando provi ad andare a fondo, ti accorgi che dietro c'è il nulla assoluto e se vuoi ottenere qualcosa devi pagare. L'Italia è così ha una bella facciata ma dentro è marcia, abbiamo bisogno di una persona che con retorica ci illuda con promesse che non manterrà mai, da rispettare, temere, che ci dia ordini, ci faccia sentire in colpa e mentre paghiamo il nostro debito infinito che non abbiamo creato noi, ci dica che siamo bravi, che sappiamo lottare, adattarci e siamo forti e grazie ai nostri sacrifici le cose andranno sicuramente a posto, un po' come ha fatto Letta negli ultimi mesi, con il suo ottimismo, ha affermato che ci sono segnali di ripresa, la crisi presto sarà superata e inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel. Le tasse sono diminuite e il prossimo anno andrà ancora meglio! Io non ho bisogno di seguire e adorare un tipo che devo chiamare presidente e che non ho scelto io, non ho bisogno delle sue parole rassicuranti, della sua vicinanza e della sua retorica. Non voglio essere spronato e non è certo lui a infondermi coraggio e amore per la patria. E' come un dirigente di un'azienda che a fine anno, prima di tutto, fa i complimenti ai dipendenti per i risultati ottenuti, così che tutti possano rimanere gratificati, per poi andare sui problemi veri, che passeranno in secondo piano: tagli, licenziamenti, riduzione di orario. In Italia ci sarebbe tutto da cambiare, ma non cambierà niente, neanche quest'anno, perchè non cambia la mentalità degli italiani che hanno bisogno di un leader, di uno che dica loro quello che devono fare e pensare.Abbiamo bisogno delle sue dichiarazioni per prendere le nostre decisioni! Quelli che ci governano, sono i nostri dirigenti e sono persone rispettabili, serie, possono anche rubare, corrompere, tanto poi negano tutto e sono diventate talmente importanti che i sudditi si battono in loro difesa. Dalla tv ripetono che sono sereni e sono I NN O CE N TI, scandendo bene le parole, in modo che entrino bene nella mente delle persone. Raggiunto questo livello, possono negare anche tutto quello che hanno fatto in passato e se ci sono delle prove e delle persone che cercano di portare alla luce lo schifo, loro diventano dei martiri perseguitati e gli ultimi dei pericolosi terroristi o populisti che fanno solo demagogia. Hanno un potere enorme, nascosto da un sorriso rassicurante e amichevole, anche perchè guardiamo in faccia la realtà, per la maggioranza delle persone, la cosa più importante è il campionato di calcio, per questo possiamo anche arrivare ad ammazzarci perchè ci crediamo sempre migliori e superiori agli altri. Siamo pronti ad indignarci per falsi problemi mentre quelli veri non li vediamo o peggio li accettiamo con il famoso spirito di adattamento degli italiani. Sarebbe bello avere fiducia, credere che le cose possano cambiare, ma non ci riesco più, dentro di me comunque, spero sempre che il 2014 possa essere finalmente l'anno delle minoranze, dei perdenti di sempre, di chi non ce la fa, degli emarginati, dei diversi, dei timidi, di quelli ridicolizzati a prescindere, di chi propone delle vere alternative, senza altri nuovi Aldrovandi con le forze dell'ordine che insabbiano omicidi, e si tolgono il casco  quando a manifestare ci sono i loro amici ,un anno senza guerre fra poveri volute dall'alto, con persone che si indignano con quelli che provano compassione nei confronti di chi sta ancora peggio di loro. Avrei, quindi, preferito terminare il 2013 serenamente, ma oggi, per non vedere i soliti chef improvvisati, ho avuto l'infausta idea di guardare il telegiornale e ho sentito abbastanza per cui il discorso di fine anno ho deciso di farlo io! Mi sono accorto che ormai i politici hanno capito che il popolo non li sopporta più, perciò ora giocano a chi finge meglio di fare opposizione dura a questo governo. Ha iniziato Berlusconi da tempo, quando, dopo il rifiuto di Monti di entrare nel PDL, è diventato il suo più acerrimo nemico, oppure quando ha iniziato a schierarsi contro la Merkel, le tasse, la casta (come se lui non ne facesse parte) le banche, i dettami dell'Europa e per questo, ora dice di essere addirittura vicino a chi si ribella e protesta, ci esorta a svegliarci e dice persino di boicottare il discorso di fine anno di Napolitano, tutte cose che chi è veramente all'opposizione ha sempre fatto, senza aspettare la sua autorizzazione. Promette poi anche di eliminare Equitalia (anche se Equitalia sta semplicemente applicando una legge che il suo partito, quando era al governo, nel 2005 ha emendato) inoltre, non dimentichiamo quando ha minacciato fino all'ultimo minuto di non dare la fiducia a Letta mentre ha fatto poi tutto il contrario e per finire: la ciliegina sulla torta è stata l'idea geniale di rifondare Forza Italia, andare all'opposizione per far finta di opporsi agli amici ancora in carica nell'attuale governo. Se fosse rimasto con loro, avrebbe perso credibilità. E' evidente che il divorzio fra Alfano e il cavaliere non è stato come quello con Fini. Con Angelino è stato tutto più morbido e amichevole e quando ci sarà da andare a votare, saranno di nuovo insieme, così ancora una volta, tantissime persone, si faranno fregare e credendo di votare contro, in realtà voteranno il goveno che abbiamo oggi o uno molto simile, grosso modo con le stesse persone che cambieranno solo ruolo. Finchè si tratta di parlare male di Silvio, è fin troppo semplice, bene o male siamo tutti d'accordo, non è da meno però Renzi e qui probabilmente molti non saranno d'accordo con me, fra i miei contatti ho visto molti fan del sindaco di Firenze, ma oggi ho sentito che ha dichiarato "nulla da condividere con Letta" ma come? Forse gli sfugge un piccolo particolare, una cosa almeno la condividono: il partito! Non può anche lui far finta di fare opposizione, anche in questo caso (come per Berlusconi) quando si andrà a votare, chi voterà Renzi, convinto di aver scelto il "nuovo" in realtà premierà e darà fiducia a questo governo. Letta è nel PD, come Renzi, ma se nello stesso movimento politico, ogni persona ha una visione differente della politica, come si fa a votare un partito senza sapere in che modo ha intenzione di agire su questioni importanti come: lavoro, tasse, ambiente, lotta alla mafia, agli sprechi e ai finanziamenti sbagliati come agli F35, TAV e compagnia bella! In ogni caso ci sarà un governo che renderà i lavoratori ancora più flessibili, se ne fregherà dell'articolo 18 (roba vecchia degli anni '70 come dice Renzi) dell'ambiente, di chi non riesce ad arrivare a fine mese, mentre sarà protetto chi abusa del potere, si serve delle raccomandazioni, della corruzione, elimina i diritti conquistati dopo anni di lotte e per uscire definitivamente dalla crisi, chiederà ancora un po' di sacrifici, in questo modo prometteranno un paese competitivo, un'eccellenza, magari seguendo le idee innovative di Marchionne, tutti più produttivi, senza pause, mutua, ferie, seguendo l'esempio dei cinesi, tutti felici precari, motivati, stagisti, apprendisti a vita, di bella presenza, senza stipendio ma con tanto spirito di adattamento e con molta esperienza in tutti i settori.Io dico nessuna fiducia e nessun rispetto per questi finti nuovi politici moderni, perchè non basta farsi fotografare in bicicletta per definirsi ambientalisti, come non basta sfoggiare in ogni occasione un cagnolino per definirsi animalisti. Servono fatti concreti e credibilità, ma in realtà, forse ci sarà qualche faccia nuova, ma non cambierà assolutamente nulla, perchè i fili rimarranno sempre nelle mani della stessa gentaglia. Non mi sono dimenticato della Lega, anche se ultimamente ha perso un po' di popolarità, comunue ora c'è una grossa novità, c'è un nuovo segretario: Matteo Salvini, lui cambierà le cose come le ha cambiate Cota in Piemonte, Salvini ha detto che si è rotto i coglioni di sentire questa storia dei rimborsi e che i piemontesi dovrebbero ringraziare per tutti i soldi che la Lega ha fatto risparmiare al Piemonte e dopo anni di personaggi che davano potere agli amici degli amici dei benpensanti, sono arrivati loro e ora al potere ci sono altri amici, non in comune così tutto rimarrà al Nord, ma nella sacra, intoccabile, onesta, padana, onorata famiglia che abbiamo avuto la sfortuna di conoscere bene.... Salvini... dovremmo ringraziare perchè un pirla del tuo partito si faceva rimborsare i soldi per i lecca lecca, i gratta e vinci e addirittura le cartucce per il fucile per andare a caccia? Alla faccia del referendum per limitare la caccia in Piemonte, che Cota non rispettando una decisione del TAR, non ha voluto fare, per non parlare del riconteggio dei voti falsi e fra le altre cose del rimborso delle sue fottutissime mutande. MA VADE VIA EL CUL! Casini e Monti, non li considero nemmeno, non arrivano nemmeno al 2% e dicono agli altri che non sono credibili buahahahah ... Dopo tutto questo, però, voglio chiudere questo messaggio con una speranza, con un segnale positivo, perchè in fondo, ho fiducia in questo governo, ce la possiamo FARE, ho fiducia nel decreto del FARE...sì, mi auguro che nel 2014 possano veramente e definitivamente andare a FARE in culo tutti! Il migliore augurio è quello di riuscire a non vedere e sentire più tutte queste persone!! Comunque BUON ANNO E VIVA L'ITALIA :-O


 

Come se fosse l'ultimo giorno

25.09.2013 05:27

Il soffitto bianco della stanza è la prima cosa che noto appena apro gli occhi, negli istanti successivi sento il cuore in gola, un'agitazione pressante che mi stringe, mi soffoca e mi impedisce di respirare, provo una grande stanchezza, come se non avessi dormito affatto. Sento un gusto amaro in bocca, deglutisco e mi sembra di mandare giù un mattone e poi penso che non mi devo spaventare. Mi sento un po' confuso, non ricordo bene che giorno sia. Forse è domenica, posso rimanere ancora un po' a letto, poi improvvisamente mi accorgo che è lunedì e sono anche in ritardo. Avverto una strana sensazione di pesantezza nei movimenti, difficile da descrivere. Ripeto macchinalmente gli stessi gesti ogni giorno, ma oggi sembra che tutto, anche il più piccolo dettaglio abbia un'importanza enorme. Forse per la prima volta penso a tutto quello che faccio e mi rendo conto che negli ultimi anni, poco è rimasto di umano in me e nelle persone. Siamo tutti come delle macchine programmate che devono rispettare orari e funzionare bene. Esco e mi guardo attorno un po' spaesato, scruto attraverso il finestrino le persone che incrocio in strada, la gente che cammina sul marciapiede. Un'infinità di persone, tutte apparentemente sicure, invincibili e fiere. Ognuno è perso nel proprio mondo, ognuno ha una meta, anche piccola, arrivare in orario in ufficio, fare la fila in posta per pagare la bolletta, trovare un parcheggio, sorpassare per arrivare prima ad un appuntamento e poi dover aspettare  perchè in anticipo. Tutti vivono come se avessero un tempo infinito, come se non ci fosse una fine per ogni cosa. Io penso a tutto quello che vorrei fare ma non posso e improvvisamente ho un presagio, mi sento come se stessi vivendo l'ultimo giorno della mia vita. Pian piano diventa nitido il sogno della sera prima: Io fermo ad una stazione di servizio, chiedo il pieno e la lancetta della riserva non si muove. Il distributore non si ferma mai, la cifra da pagare diventa altissima e l'indicatore immobile, non si sposta di un millimetro. Di quanta benzina avrei ancora bisogno per realizzare i miei sogni, per affrontare i miei incubi ma il serbatoio non si riempie, mi mancano le forze e aumenta solo il prezzo da pagare.

      

 Oggi mi sento come se fosse l'ultimo giorno e mi spiace di viverlo come tutte le altre ripetitive giornate, ma non riesco ad uscire dai binari, sono in fila al semaforo, quando viene verde devo proseguire e in fretta, perchè tutti sono di corsa, non c'è spazio per le incertezze, bisogna avere le idee chiare, non posso cambiare direzione, anch'io ho le mie piccole mete da raggiungere ogni giorno, ho i miei piccoli obiettivi che mi permettono di mantenere un minimo di ordine e non creare imprevisti agli altri. Mi lascio trasportare da questa resa, non mi oppongo a quello che accade, lascio che si ripetano ogni giorno le stesse situazioni, le stesse frasi, perchè quando un tassello va fuori posto, come in una catena di montaggio, si blocca la macchina e deve arrivare subito un tecnico a ripararla, perché la macchina ha un solo scopo: produrre e funzionare bene, se non si può più aggiustare si butta via e io non saprei dire che cosa c'é che non funziona, perché questo ingranaggio si inceppa sempre, perché non mi basta sapere qual é il mio compito, dov'é il mio confine. Non riesco ad essere come gli altri pezzi di questo mosaico, la colla su di me non funziona, ci ho provato ma sono difettoso, sarei da buttare, ma nonostante tutto sono ancora qua, con tante difficoltà, ma anche tante speranze di poter essere felice. Dopo ogni porta chiusa in faccia, dopo ogni sconfitta, ho sempre detto: la prossima volta andrà meglio, ho sempre aspettato pazientemente, pensando che sarà sempre domani il giorno della rivincita, senza tenere però in considerazione che un giorno non ci sarà più un domani. In questi giorni mi sono reso conto che la vita può cambiare all'improvviso, da un giorno all'altro, dalla sera alla mattina e noi siamo impotenti, non possiamo riavvolgere il nastro, mettere in pausa, andare al rallentatore o fare dei tagli, siamo fragili, aggrappati ad un ramo durante una tempesta, sperando che passi velocemente, perchè ci siamo salvati già altre volte, ma non è detto che sarà sempre così. Arrivo di corsa in ufficio, riesco a timbrare il cartellino un minuto prima della scadenza... primo obbligo portato a termine. Di corsa vado verso la mia postazione e non penso più a niente, solo che devo correre e sono in ritardo, ma appena entro sento una collega che diligentemente si è già collegata ed è in linea con un cliente e in quel momento dice: "ne approfitti signora, questo è l'ultimo giorno per aderire a questa promozione" Mi blocco, un brivido percorre tutto il mio corpo, avevo dimenicato tutti i pensieri di prima e se oggi fosse veramente l'ultimo giorno per me? Sento di non aver più tempo per fare quello che voglio, sono come prigioniero ma non riesco a fermarmi. Prendo posto ed inizio il mio compito, dobbiamo avere tutti un ruolo. Passa lenta la prima ora e io penso a quante cose non rivedrò più, dopo poco arriva anche un cerchio alla testa e di tanto in tanto mi sembra di non riuscire a respirare. Cerco di non farmene accorgere, il mio obiettivo è quello di sembrare il più possibile a mio agio. Mi domando se quello che sto facendo abbia un senso, vedo la gente dare importanza a cose che in realtà non contano niente. Prima o poi ci sarà un ultimo giorno e io non lo vorrei passare così, ma non riesco a liberarmi da queste catene. I miei impegni, le mie preoccupazioni, non sono niente, non servono a nulla, li utilizzo a riempire la mia esistenza. Non riesco a godermi il mondo e la mia unica vita. Penso con un po' di sconforto che persino l'ultimo giorno non sono riuscito a cambiare le mie giornate, nemmeno per una volta, non sono stato in grado di sottrarmi dal fare quello che altri hanno voluto farmi fare. Una forza mi spinge sempre a mettere tutto a posto, in ordine, a fare le cose come vanno fatte, a rispettare orari, file e a far contenti tutti, a dire quello che le persone vogliono sentire, ma ora sento che il tempo è sempre meno. Finalmente arriva la notte, quante ne ho passate sveglio, in compagnia o da solo ad ascoltare musica, leggere, scrivere, suonare, ma questa è diversa, esco sul balcone, vedo un pipistrello che continua a seguire ripetutamente e affannosamente lo stesso percorso circolare, senza vedere niente, seguendo solo il suo radar. Va avanti così per ore, per tutta la notte, non smette mai. Mi accorgo che è un po' quello che faccio io, correre per raggiungere non si sa che cosa. Poi alzo gli occhi, il cielo è stupendo, guardo in alto, posso scorgere un numero illimitato di stelle, vorrei avere una scala infinita e salire sempre più in alto, osservare tutto quello che è possibile vedere, dove finisce quello che noi chiamiamo universo, però mi rendo conto di quanto io sia piccolo, un essere minuscolo, che vive su un puntino chiamato Terra. Quante cose ancora non sappiamo e non sapremo mai, comunque questo silenzio mi tranquillizza un po', guardo in alto e anche senza ali mi immagino di volare, di alzarmi sempre di più, vedo Alba dall'altro, le luci delle macchine che passano in corso Cortemilia sembrano degli insetti velocissimi che corrono nella loro tana, ma non esiste un rifugio, non esiste un posto dove possiamo nasconderci quando arriva l'ultimo giorno e improvvisamente mi accorgo della mia fragilità, delle mie insicurezze, di non saper volare e cado, precipito. Sento l'aria che batte forte contro il mio corpo mentre scendo. Dopo i primi attimi di spavento, mi accorgo che è una discesa lenta, non ci posso fare niente e l'aria fresca è addirittura piacevole, mi guardo attorno e mi accorgo che di notte, tutto assume una forma diversa, anche gli oggetti sembrano vivi, i lampioni, le insegne. La luna piena, enorme, gialla, luminosa, sembra più vicina del solito. E’ la mia immaginazione, è un sogno, ma chissà a volte i sogni sembrano così reali! Ritorno in me, mi ritrovo di nuovo sul balcone, strano mi è parso quasi di sentire un abbraccio, un calore, anche se in questo momento non c'è nessuno e inconsapevolmente mi accorgo di avere le lacrime agli occhi, arrivate come un temporale improvviso. E' stata una giornata pesante, sento che pian piano questa inquietudine sta passando, tuttavia sono convinto che in fondo vorrei ringraziarla, non è stata la mia ultima giornata, però ho sentito il bisogno di fermarmi un attimo per dare importanza alle cose che contano. La vita è una e passa troppo velocemente, non ci porteremo dietro la "performance" Questo malessere mi ha obbligato a pensare, sicuramente non dimenticherò questa sensazione e penso che sia sbagliato vivere senza pensare, perchè si brucia la vita. Mi sono reso conto che non riesco a distinguere un giorno dall'altro e intanto, il tempo passa e lascia solo rimpianti. Prima di dormire, penso che ormai sono sicuro, fortunatamente questo non è stato l'ultimo giorno, avrei voglia di stare ancora un po' fuori a viaggiare con la mente, in cielo, fra le stelle, ma l'estate è finita, iniza a fare freddo e fra poche ore la sveglia suonerà e inizierà una delle tante giornate fotocopia e ricomincierò a recitare in questo teatrino, con un sorriso sforzato, pronto a fingere di non stare male per l'ennesima sconfitta, citando frasi in cui non credo nemmeno più, sempre le stesse domande, le stesse paure. Incomincio a vedere le prime luci del giorno, qui non cambia quasi mai niente.  Ora guardo in alto, non ci sono più le stelle ma di nuovo il soffitto bianco, il pipistrello va a dormire e io inizierò il suo lavoro, il suo percorso buio che per me é alla luce del sole, ma il senso non cambia. Le mie illusioni non sono in vendita, sono sempre dentro di me e sono le uniche cose che nessuno potrà mai pilotare. Suona la sveglia anche se non mi sono ancora addormentato! Ogni giorno può essere l'ultimo giorno, anzi, ogni giorno è un ultimo giorno. E' ora di alzarsi e di tuffarsi fra chi non vuole ascoltare ma solo parlare, convinto di sapere tutto e di avere sempre ragione. 

I SOLITI (Discorsi) IDIOTI

17.05.2013 05:58

I SOLITI (discorsi) IDIOTI #1

Qualche giorno fa, ho sentito uno dei tipici, soliti discorsi idioti che non puoi evitare perché non puoi scappare quando sei in attesa in fila, in una sala d'aspetto, oppure dentro uno scompartimento di un treno, in un bar o in un negozio. Ultimamente mi capita spesso di sentire questi discorsi che a mio avviso sono senza senso. Molto meglio non parlare con il temporaneo compagno di viaggio, vicino di fila o di sala d'aspetto piuttosto che sparare certe cazzate. Ho pensato addirittura che potrei racchiudere questi pensieri in un libro che potrebbe chiamarsi proprio "i soliti discorsi idioti"...vedremo.

Iniziamo con il discorso di una persona al bar che con fare un po' da saccente, sfogliando un quotidiano ha fatto commenti sulla situazione attuale. In realtà mi parlava ma non era prevista l'opzione "contraddire" e non era neanche utile e consigliabile per me. Mi sono limitato ad ascoltare, devo ammettere che alcuni erano anche condivisibili, altri no, ma il suo modo di fare arrogante mi farebbe prendere in odio anche una cosa giusta, mi infastidisce chi crede di essere in grado di dare giudizi anche su cose che non conosce. Non ha risparmiato nessuno, tutto é iniziato dalla politica, tutti bastardi da Napolitano a Grillo, poi la tv, ci sono solo programmi per dementi, film idioti, comici che non divertono, per ridere bisogna essere deficienti. Non parliamo poi della musica, fa tutta cagare, addirittura quello che adesso sembra il più impegnato é quel cretino di Jovanotti e poi i giovani? La nuova generazione? Tutti drogati, tutte teste di cazzo che pensano solo ai tatuaggi, al telefonino, non hanno ideali e poi che cazzo vogliono questi anarchici? Saranno sicuramente pagati da qualcuno, protestano per cose poco importanti che non interessano nessuno come la TAV. Diceva poi che se la prendono tutti con Berlusconi e in Italia sei rispettato solo se sei gay, negro o zingaro. Senza chiedere niente, perchè avrei ricevuto anch'io la mia parte di insulti, ho pensato chissà quali saranno gli "alti" interessi di un uomo così superiore, impegnato e colto, dato che odia tutto e tutti! Come se mi avesse letto nella mente mi ha risposto. Dopo essersi sfogato, si é congedato da me dicendo << Adesso scappo perchè questa sera c'è la partita e non voglio perderla.>>

Mi ha lasciato senza parole, probabilmente é proprio il tipico italiano medio che parla per luoghi comuni. Sono rimasto alcuni minuti immobile, in silenzio, senza riuscire a riprendermi, come investito da un camion, erano i suoi discorsi confusi, la sua aggressività, il suo odio cieco ma soprattutto i suoi preconcetti che ogni volta che trovo persone come lui e succede spesso, mi tolgono la voglia credere e di sperare che qualcosa cambi, anche solo un po'. Spero di sbagliare ma nella maggior parte delle persone non c'é nessuna voglia di cambiamento, di imparare cose nuove, ma solo di prevaricare, avere un guadagno su tutto e imporre le proprie idee obsolete agli altri.                                                                         

 

 

I SOLITI (discorsi) IDIOTI #2

Sempre alcuni giorni fa, nella sala d'aspetto di un ambulatorio,  In questo caso a parlare era una distinta e colta signora sui sessant'anni che diceva che c'è gente che si lamenta della crisi, che ha debiti ed è perseguitata da Equitalia, ma quasi ogni giorno va addirittura al bar a prendersi un caffè e poi certo che non riesce ad arrivare a fine mese. Ci teneva poi a sottolineare che tutto questo non l'aveva sentito dire ma l'aveva visto proprio lei, con i suoi occhi, come se fosse uno scandalo! Poi continuava dicendo che bisogna essere responsabili e non vivere al di sopra delle proprie possibilità. Tutti i presenti naturalmente hanno approvato questo ragionamento, mancava solo che le facessero l'applauso e io come al solito ho pensato che fino a quando la gente continuerà con questa mentalità, non ci sarà la minima speranza di cambiare qualcosa.

Io non la vedo così. Prima di tutto, sono quelli che ci hanno governato che hanno vissuto e continuano a vivere al di sopra delle loro possibilità, perché quello che posseggono l'hanno rubato. Per me le persone che sprecano sono quelle come il Trota, la Polverini o la Finocchiaro che si fa accompagnare, anzi servire dalla scorta, quando deve andare a fare la spesa. Questa è la gente che vive al di sopra delle proprie possibilità perché le possibilità le  prende a noi. Quindi mi sembra assurdo prendersela con un "irresponsabile" che al mattino prima di chiudersi per otto ore in una fabbrica o in un ufficio passa al bar per rilassarsi un attimo prima di iniziare la sua quotidiana condanna e magari poi tarda a pagare le bollette. Le ville, le vacanze, le barche e i privilegi che paghiamo ogni giorno per aiutare quelli che NON abbiamo votato sono lussi, ma per loro....anzi sono sprechi; non il caffè al bar! Noi dobbiamo solo pensare a produrre per poter pagare!!!

 

I SOLITI (discorsi) IDIOTI #3

Non ci avevo mai fatto caso ma i discorsi idioti li subiamo quasi quotidianamente, ormai non ci rendiamo nemmeno conto, sono un'abitudine, ne abbiamo quasi bisogno. Siamo quindi già al terzo discorso idiota, chissà quanti riuscirò a raccoglierne! Questa volta il luogo è la sala d'aspetto dell'ufficio postale, ci sono due signore piuttosto anziane prima di me e allo sportello un extracomunitario, quest'ultimo si lamenta per un disservizio e una delle due signore rivolgendosi all'altra esordisce con la frase << Hai visto? Vengono qui e vogliono comandare loro. Perchè non è rimasto al suo paese se non gli va bene come facciamo le cose noi" e l'altra signora le risponde con un altro classico << Vengono qui, gli danno casa, soldi e rubano il lavoro ai nostri e si lamentano ancora. Poi non puoi dire niente, altrimenti ti dicono che sei razzista >> Un po' perplesso ho pensato che molti italiani sono strani, hanno un orgoglio patriottico assoluto. Queste signore ad esempio, sono convinte che uno straniero dovrebbe essere felice di vivere in uno stato dove non funziona niente, solo perchè nel suo Paese sarebbe ancora peggio. Ci sono tanti italiani orgogliosi anche delle cose che vanno male, fieri dei nostri disservizi, che un individuo, solo perchè immigrato che vive in Italia da tanto tempo, dovrebbe accettare con gioia, senza lamentarsi perchè anche se è un'ingiustizia, si tratta di un'ingiustizia italiana e lui la deve rispettare e si deve sottomettere alla nostra disorganizzazione. Probabilmente sarà anche vero che nel suo Paese sarebbe ancora peggio come è vero che le persone hanno delle caratteristiche comportamentali diverse in base alle proprie origini,  gli stranieri hanno dei modi di fare e di pensare differenti dai nostri. Sono anche consapevole che esistano quartieri invivibili nelle nostre città e che ci siano delinquenti professionisti, violenti, assassini che spesso vengono dall'est, specializzati in terribili rapine nelle ville e tutto questo crea chiaramente esasperazione nella gente, ma dato che noi abbiamo avuto esperienze di immigrazione in passato ed abbiamo una fama all'estero non troppo buona e visto che ora abbiamo la convinzione di essere "superiori" o comunque più intelligenti, sensibili e di vivere in uno stato civile, aperto, tollerante, dovremmo anche sapere fronteggiare il problema di avere a che fare con persone che vengono da posti molto diversi dai nostri, dove non è arrivato il nostro "progresso". E’ inutile dire che nel mondo l'Italia è famosa per aver portato la mafia ovunque; siamo malvisti e presi in giro in ogni parte del globo ma noi siamo orgogliosi di quello che non funziona, della corruzione, dei favoritismi del modo di fare "mafioso" fatto di ricatti che è presente un po' in ogni settore, a partire dallo stato! Questi discorsi mi hanno fatto pensare al problema degli immigrati e all'ultimo episodio accaduto qualche giorno fa a Milano, dove un pazzo GHANESE ha preso a picconate dei passanti. Nessuno può negare che alcune persone non vedano l'ora che accadano certe cose per poter esprimere liberamente il proprio odio razziale che di fronte a certe tragedie nessuno osa contrastare, anche perchè uccidere in quel modo assurdo senza ragione non può avere giustificazioni. E' fin troppo facile quindi per quelli come Borghezio o per chi è sempre pronto a strumentalizzare questi fatti approfittarne per fare campagne contro gli extracomunitari. Quanti hanno saputo però che alcuni giorni fa, a Palermo un italiano senza nessun motivo ha ucciso a martellate due persone per strada in mezzo ai passanti? Se provate a cercare troverete questa notizia, non molto diversa da quella del picconatore e fra tutta la gente che ha assistito al fatto, le uniche due persone che sono intervenute e sono riuscite ad immobilizzare il folle sono stati due ragazzi clandestini. Questa però non è una notizia da diffondere, potrebbe affievolire quel clima di diffidenza fra italiani e stranieri che non deve mutare perchè abbiamo sempre bisogno della certezza del "cattivo" da criminalizzare quando ci sono problemi.

In Italia esistono due categorie di persone: Quelli secondo i quali tutti gli immigrati sono delinquenti, incivili da mandare subito a casa; questa parte di popolazione, generalmente si offende a morte se provi a far notare che quella appena detta è una frase vagamente razzista. Rispondono che sei un comunista di merda perchè il loro non è razzismo ma è semplicemente voler dare la precedenza agli italiani, infatti, sempre secondo loro, per gli extracomunitari ci sono tutte le agevolazioni possibili, mentre noi dobbiamo solo pagare e  tutti questi stranieri rubano il lavoro agli italiani. La seconda categoria è fatta da quelli che tollerano tutto per paura di essere etichettati razzisti, quindi anche le usanze incivili degli stranieri sono viste come tradizioni e sono ammesse, ad esempio una nazione che tollera il burqa, secondo loro è civile perchè  garantisce una libertà religiosa a persone che hanno culture diverse, senza tenere conto che quelle che chiamano usanze sono vere e proprie forme di violenza e inciviltà nei confronti delle donne. Questi individui dicono poi che gli immigrati sono utili perchè fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare. Buonismo a tutti i costi, per loro noi siamo viziati, non abbiamo più voglia di fare niente e meno male che ci sono gli extracomunitari che fanno anche quello che dovremmo fare noi. E' quasi un razzismo al contrario! Vorrei soffermarmi un attimo sull'ipotetico lavoro che gli stranieri ci ruberebbero, perchè su questo concetto credo che si faccia volutamente confusione. E' vero, gli stranieri fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare, questo è sotto gli occhi di tutti, per alcune mansioni gli italiani proprio non esistono più, ma perchè? I nostri connazionali sono diventati tutti choosy come diceva la Fornero oppure molti italiani, per uno stipendio che non permette di arrivare alla seconda settimana del mese, fare un lavoro faticoso, diciamo pure fare lo schiavo, senza la minima tutela, senza contratto o con specie di collaborazioni strane e truffaldine (però tutte legali) preferiscono lasciare il posto a chi vuole farsi sfruttare e di conseguenza gli unici che accettano certe condizioni guardacaso sono proprio gli stranieri. Ma in tutto questo chi sono i delinquenti? Gli immigrati che si accontentano di farsi schiavizzare o gli italiani che non vogliono più fare certi lavori? Nessuno dei due, bensì chi approfitta di questa situazione, molti datori di lavoro che vogliono spendere il meno possibile, quasi niente e aumentare il fatturato sulla pelle delle persone. A questi padroni non importa l'orgoglio nazionale tanto sbandierato nei mass media, se non possono sfruttare gli stranieri in Italia vanno all'estero, piuttosto di pagare uno stipendio dignitoso, non dico alto ma giusto, che non sia una paghetta per lavorare 10-12 ore al giorno senza il minimo diritto e al primo problema, alla prima protesta possono licenziare senza intralci perché il ricambio umano ci sarà sempre, dato che i disperati saranno sempre di più.Tuttavia se facciamo ancora più attenzione vediamo che il vero delinquente in realtà è un altro e cioè lo stato che mette il bastone fra le ruote a chi vuole costruire qualcosa, a chi vuole mettersi in proprio, o vuole diventare un imprenditore con la conseguenza che i lavori che oggi dicono che noi non vogliamo più fare qui, li dovremo fare domani all'estero, nei paesi più sviluppati del nostro, dove almeno ci sarà una retribuzione adeguata, anche se ci tratteranno come stranieri mangiaspaghetti mafiosi e magari quando andremo alla posta e ci arrabbieremo perchè qualcosa non funziona, qualcuno commenterà << I soliti italiani che si lamentano di tutto, perchè non tornano nel loro Paese se non gli va bene come facciamo le cose qui >> e così torniamo alla scena iniziale di questo discorso, cambiano solo le persone e la nazione...un circolo vizioso senza fine!

L'odore della pioggia

11.04.2013 02:19

 

 Oggi finalmente si é visto un po'di timido sole, anche se la temperatura é stata ancora piuttosto bassa. Nei giorni passati, spesso ho avuto l'impressine di essere tornato in autunno, sempre la pioggia, ogni giorno con il cielo bianco, purtroppo tutto terribilmente normale nelle Langhe, dove anche d'estate non esiste l'afa. Un giorno però é capitata una cosa strana. Come un vecchio amico del quale quasi ci si dimentica, dopo anni passati senza vederlo, é tornato a trovarmi l'odore della pioggia, tale e quale a quello che sentivo venti anni fa, quando mi fermavo ad Alba di pomeriggio, dopo la scuola, andavo al barrozzo in Piazza San Giovanni e poi con i miei amici a fare un giro a piedi, in via Maestra e nei negozi di dischi. Ricordo ancora molto bene il sapore amaro della birra, le diana blu, i tanti caffè e una presenza quasi costante: l'odore della pioggia appunto. Il cielo bianco c'era già allora, la mia é stata un'adolescenza passata con poca luce e l'acqua che veniva sempre giù dal cielo. Mentre sorpreso mi perdevo in questi ricordi portati da questo odore, con la mente che viaggiava rapidamente nel tempo, preso da una forza misteriosa, ho sentito il bisogno di andare ad Alba immediatamente in quei posti dove sono cresciuto. Appena salito in macchina mi é parso di essere sulla mia vecchia renault 19, con il mangianastri, Ho messo "Black hole sun" dei Soundgarden, avevo registrato una cassetta solo con quella canzone, per quarantacinque minuti. Durante il viaggio incredibilmente mi sono ritrovato negli anni '90. Appena arrivato ad Alba, dopo aver parcheggiato, come al solito sotto la tettoia della "puntina", mi sono diretto a piedi in piazza San Giovanni, ho notato subito il barrozzo, sotto i portici, dove é sempre stato, ma ora non c'é più Carmelo, bensì un nuovo proprietario e non c'é più nemmeno il vecchio locale ma un bar moderno, pulito, elegante che però non mi comunica niente. Dopo essere entrato, come al solito d'istinto, prima di tutto sono andato a dare un'occhiata nella saletta interna, al tavolo che che si trovava all'angolo vicino al bagno, quello era il mio posto fisso, ma é cambiato tutto, non c'é nemmeno più la saletta interna, tuttavia per un attimo ho immaginato di vedere Luca che si rollava una sigaretta con il drum e Claudio con una borsa piena di vinili. Se fosse stato vero, saremmo partiti con la sua panda per andare in qualche pub; eravamo sempre in giro, di solito di notte, per strade deserte e buie a parlare e a fantasticare, con tanta musica nel mangianastri. Ricordo in particolare "four hearts in a can" degli Smog che sembrava parlasse di noi: "Four hearts in a can, speeding through the countryside and they're driving as fast as they can.Trying to outrun four thousand problems,trying to outrun four thousand girls". A ripensarci non abbiamo mai concluso niente, però non dimenticherò mai quelle notti importanti e quasi sempre con noi c'era l'odore della pioggia. In quel periodo tutto sembrava possibile, bastava un po' di fantasia e non c'era un limite ai sogni. Ricordo i primi esperimenti con la musica, che era ed é ancora oggi un rifugio sicuro da tutto ciò che fa male e poi sempre in quegli anni sono nati i primi amori "seri", grandi e fragili come capita sempre a quell'età. Ho ancora vivo il ricordo dell'emozione che provavo quando riuscivo a "tagliare" da scuola con una ragazza che mi piaceva ma che puntualmente aveva già il fidanzato, sempre più vecchio di me, bello, intelligente, con molti pregi in più, apparentemente impossibili da eguagliare, senza problemi e con la macchina bella. Tutto questo non era comunque un ostacolo, perché per me, quelli erano attimi favolosi, niente mi impediva di sognare e immaginare, magari anche solo su una parola fraintesa, uno sguardo che pensavo avesse un sottinteso che in realtà non c'era. Si usciva dal bar, salutando Carmelo e via in strada. Come amavo l'amica pioggia in quelle occasioni, c'era la scusa per poter stare accanto a quella ragazza che mi faceva sognare sotto lo stesso ombrello e così fino a sera quando l'accompagnavo alla fermata dell'autobus. Sempre stretti abbracciati, ero la persona più felice al mondo solo per questo! Mentre tornavo a piedi da solo dopo averla accompagnata, continuavo a volare con la mente, con la speranza di aver fatto una buona impressione, mi convincevo che un giorno, anche lontano, lei avrebbe scelto me. Pensavo che sarebbe stato bellissimo se fossi stato io il suo fidanzato e mentre, ad ogni mio pensiero, in ogni attimo, con me c'era sempre quell'odore di pioggia. Lo stesso odore che sentivo quando aprivo la finestra nei pomeriggi in cui ero a casa, fuori pioveva e andando molto a rilento con lo studio, fra musica e sigarette tenevo sempre vicino il vecchio telefono fisso, quello con la ruota, ogni tanto suonava, speravo, ogni volta che fosse lei, ma generalmente erano altre persone, oppure, quando stavo minuti e minuti indeciso prima di telefonarle e quando mi decidevo avevo sempre il terrore di restare senza parole per la troppa emozione, o ancora quando mi mettevo a scrivere lettere che magari poi non avevo nemmeno il coraggio di consegnare e intanto fuori pioveva. La sera a casa, senza facebook, internet, senza nemmeno il pc o il cellulare usavo la fantasia, con l'aiuto di un po' di musica per sentirmi vicino alle persone che mi mancavano. Quelli erano problemi importanti, veri che riguardavano i sentimenti, oggi invece? La performace, l'obiettivo da raggiungere, le bollette che si accumulano. Mentre stavo continuando questo sogno ad occhi aperti, la voce del cameriere mi ha fatto violentemente tornare al presente:

-Desidera?

-Un caffé, devo aver risposto senza troppa convinzione, in realtà quello che desideravo non si potrà mai realizzare perché mi sono reso conto che non é facile fare rinascere certe emozioni e quello che vedevo era un miraggio. Non pensavo che mi sarebbero mancati così tanto quei pomeriggi che allora sembravano vuoti. Dopo aver realizzato che ero solo e aver bevuto il caffé, fuori dal bar ho subito notato un po' meno forte l'odore della pioggia, ho iniziato a camminare e sono passato davanti alla mia vecchia scuola, mi sono fermato e ho guardato il cortile dove andavamo a fumare prima di entrare,ogni giorno, tutti appoggiati alla ringhiera e quando arrivava la preside ci sbrigavamo a nascondevano la sigaretta di fianco e bruciavamo la maglia del vicino, infatti avevo tutte t-shirt bucate in basso ai lati! Non credevo si potesse pian piano perdere l'entusiasmo e diventare come una macchina, eppure é proprio così. Dopo aver fissato per un po' le tapparelle abbassate della scuola mi sono riavviato, ho sentito tornare un lieve malessere al pensiero che con le persone che frequentavo, ora non c'é quasi più niente o almeno, non c'é nemmeno il più piccolo progetto. L'unica cosa positiva é che i momenti di tensione e le incomprensioni con il tempo si dimenticano e rimangono solo i ricordi migliori. Dopo questa strana giornata di viaggi mentali, mi sono accorto di non aver incontrato nessuno dei vecchi amici, anche se Alba non é cambiata molto, i posti che frequentavo non ci sono più. Ho sentito poi sparire pian piano l'odore della pioggia e arrivare un gusto amaro in bocca e un buco allo stomaco. Sotto la tettoia ad aspettarmi non c'era la vecchia Renault 19 ma una Fabia, subito é tornato il mio solito disagio e un po' di inquietudine. Spero comunque che ogni tanto torni a trovarmi l'odore della pioggia, a volte, penso faccia bene estraniarsi perché spesso penso di essere diventato un robot; fa bene ogni tanto rallentare o fermarsi e guardare gli altri continuare questo assurdo teatro. E' giusto ogni tanto andare nella direzione opposta a quella della massa. Chi l'avrebbe mai detto, ho imparato ad apprezzare anche una giornata piovosa, proprio io che amo l'estate e il sole, ma in questo periodo mi trovo bene anche in questa condizione; forse é la vecchiaia che inizia a farsi sentire. Il mio passato é tutto dentro me e lo conservo come un tesoro, anche i momenti brutti hanno contribuito a formare il mio carattere chiuso, introverso con poca voglia di crescere, se crescere significa diventare freddi e indifferenti. Era da tanto che non sentivo l'odore della pioggia, é strano ma in qualche modo sento che mi ha portato un po' di coraggio, proprio ora che sento il bisogno di trovare un conforto, una sicurezza e la necessità di calore, non quello atmosferico ma quel delicato tepore che si prova quando due persone rimangono abbracciate sotto lo stesso ombrello. La sensazione é quella di avere la forza per affrontare anche il diluvio, persino le più grandi difficoltà, in questo modo, insieme. L'odore della pioggia é tornato per ricordarmi che chiuso in me stesso non vado da nessuna parte; é ritornato per farmi capire che devo ricominciare ad apprezzare anche le cose scontate, persino le più piccole, per non fare morire quel bisogno di avere una persona importante da abbracciare. Questa forza scalda più del sole, più di un premio produzione, più di un successo. Questo é fondamentale, questa é la vita, l'esigenza di proteggere e di essere protetti. Voglio tornare ad accompagnare l'amore alla fermata dell'autobus sotto la pioggia e aspettare che mi saluti dal finestrino, desidero di nuovo sentire il brivido del rischio di una "tagliata" da scuola. Vorrei partire e sapere che in un ipotetico barrozzo che non esiste più, ci possa essere qualcuno che mi aspetti per continuare a parlare di musica, di progetti, di rivoluzioni, in barba agli anni e al tempo che passa. Non é completamente impossibile, anche se penso a come si cambia! e probabilmente in peggio, tutto diventa più freddo in una realtà senza colori, senza sfumature; tutto é uguale, un senso unico e un solo odore che non comunica emozioni, come se un muro grigio colorato dai graffiti,venisse ridipinto con il colore iniziale apatico. Tutti hanno la necessità di sognare, ma più passa il tempo e più diventa difficile. Diventiamo sempre più chiusi perché ci sono troppi problemi per sopravvivere e non riusciamo più a ricordarci che cosa vuol dire vivere. L'attesa di una telefonata, un messaggio, un pensiero valgono più di tante altre cose che oggi riteniamo importanti, ma ormai il delicato odore della pioggia e coperto da altre puzze che portano solo egoismo. Il cuore batte in modo diverso, é diventato gelido e meccanico come un orologio, mentre prima accelerava e rallentava, provava sensazioni intense. Non abbiamo più tempo di occuparci di quello che abbiamo dentro, siamo dovuti crescere; ma se tornerà l'odore della pioggia sarò contento. Lo sto già aspettando.

 

l'incubo dell'alieno

11.02.2013 21:04

In certi momenti guardo la realtà che mi circonda e mi sento un alieno, in altri penso di essere in un lungo incubo che non finisce mai, in altri ancora penso semplicemente di vivere in un mondo che non mi capisce, fra gente che non mi assomiglia. Sempre fuori tempo, lontano anni luce dal comprendere i meccanismi che regolano questa società, non riesco a capire il comportamento delle persone. Succede sempre più spesso e mi ritrovo a dare la colpa alle mie idee utopistiche, ma poi penso che forse basterebbe poco per fare girare per il verso giusto questo stanco pianeta. Veniamo bombardati fin dalla nascita da ordini, da modelli di vita da seguire, da contraddizioni e dopo un po' non ci facciamo nemmeno più caso. Lo stato ci indottrina, ci offre la tentazione delle dipendenze, ci fa ammalare e poi ci fa pagare a caro prezzo la cura. Ci illude di essere liberi, ci fa credere che abbiamo l'opportunità di scegliere mentre invece ci tiene legati con delle invisibili catene. Ci uccide senza farsene accorgere e guadagna dal nostro dolore. La situazione peggiora sempre più e oggi riteniamo normalissime cose che 30-40 anni fa avrebbero fatto scoppiare rivolte. Le prime che mi vengono in mente, sono ad esempio, i sempre più numerosi ed incredibili episodi di malasanità che investono un po' tutto lo Stivale, da nord a sud, quasi ogni giorno, c’è chi mette latte nella flebo dei neonati al posto della soluzione fisiologica,chi sbaglia a somministrare farmaci, dottori che dimenticano garze o pinze all’interno di una persona, maltrattamenti ai danni di anziani, handicappati e bambini nell’asilo, in oltre paghiamo care e salate visite che dovrebbero essere gratuite, non viene presa in considerazione l’omeopatia e l’utilizzo della cannabis a scopo curativo. Questa é solo una piccola parte delle tantissime cose assurde che facciamo senza rendercene nemmeno conto; che dire del lavoro, non c’è più niente di umano, è ritornato sfruttamento, è un ricatto, dobbiamo implorare un padrone che ci faccia lavorare gratis e per pochi mesi, senza diritti, solo doveri. Diventiamo come robot e noi accettiamo volentieri con il sorriso tutto, forse anche perché ormai vivamo in modo indifferente la totale mancanza di tempo libero per coltivare i nostri interessi, non ci facciamo più caso, è normale non avere un attimo da dedicare a noi stessi. Non c'é tempo, siamo sommersi dai problemi, dai debiti. Sono riusciti ad ipnotizzarci a farci provare una totale indifferenza e disinteresse per quello che ci circonda, per gli altri. Ci hanno dato droghe mascherate da progresso, la più pericolosa per manipolare le menti é senza ombra di dubbio la televisione. Hanno creato competizione, invidia e guerre fra poveri, per impedirci di organizzarci e in più ci hanno dato una dose massiccia di egoismo, in modo da rendere impossibile anche un minimo di comprensione per tutto ciò che é diverso, per quello che non é programmato, per idee differenti dalle nostre. Hanno creato il conformismo e un modello di vita unico imposto da seguire. E' come se avessimo imparato a memoria una parte, una lezione che dobbiamo recitare e appena vediamo qualcuno che potenzialmente può minacciare il nostro equilibrio precario, lo attacchiamo senza ascoltare quello che ha da dire, perché è una potenziale minaccia e potrebbe farci pensare e cambiare idea. Siamo stati programmati per rifiutare idee nuove e pensieri liberi, lontani dai nostri dogmi. Fino a poco tempo fa ci obbligavano anche a mettere una divisa ed imparare a sparare per difendere la nostra patria. Siamo inquadrati, ci hanno detto che noi siamo quelli che hanno sempre ragione, e quindi combattiamo per guerre che dicono siano giuste perché porteranno la democrazia, porteranno la pace armata. Crediamo alle promesse dei governanti e forse in fondo amiamo farci prendere in giro, critichiamo la casta ma se guardiamo in profondità, dentro di noi, non vogliamo cambiare niente perché anche noi faremmo le stesse schifezze che fanno i politici perché non saremmo in grado di rinunciare ai privilegi. Abbiamo sete di potere, di comandare, di sottomettere, non ricordiamo il nostro passato, continuiamo a fare gli stessi errori. Deleghiamo squallide persone che decidono per noi, sprecano i nostri soldi per i loro interessi personali. Non ci sembra strano che il presidente della repubblica non permetta di fare chiarezza sulle intercettazioni che lo riguardano su un argomento importante come quello della trattativa stato mafia. Il presidente ordina che vengano distrutte le registrazioni e noi eseguiamo l’ordine e così sia. Siamo governati da papponi, mafiosi, criminali, ladri ma è tutto normale, anzi, la mentalità mafiosa é ovunque, dalla cassiera al supermercato che cerca di fregarti con il resto al vigile che ti multa e ti toglie i punti perché superavi di poco il limite di velocità o perché magari per un’urgenza, ti sei dimenticato di pagare il racket dei parcheggi a pagamento davanti all’ospedale, o ancora al tipo di un centro di assistenza che quando portiamo a riparare un elettrodomestico, dopo settimane di attesa e dopo aver pagato il conto salato, tenta di rifilarci un pezzo di ricambio usato, rotto, oppure ancora, quante volte andiamo a comprare un oggetto e appena arrivati a casa vediamo che non funziona e siamo costretti a mandarlo chissà dove per mesi in riparazione, senza averlo mai usato. Nello stesso modo il nostro stato di ipnosi non ci permette di vedere persone che hanno perso tutto e che ora vivono in strada, non vediamo niente fino a quando non tocca a noi. Ci sono persone che si permettono di giocare con la vita degli esseri umani, con la nostra vita! Ci fanno respirare sostanze nocive, ci danno cibo avvelenato, ci convincono che sia indispensabile consumare carne, ci hanno fatto il lavaggio del cervello e addirittura ci hanno insegnato ad attaccare chi la pensa in modo diverso da quello stabilito, senza stare ad ascoltare. Mentre il cemento invade le nostre città e il fumo avvelena l'aria, scompaiono i boschi, il mare diventa nero, gli animali muoiono, ma l'uomo non se ne accorge perché passa le giornate in ufficio o in fabbrica, per avere il minimo indispensabile per sopravvivere, pagare il mutuo, i debiti, le bollette. Per pagare la macchina per poter andare a lavorare o per andare allo stadio o al centro commerciale nel week end. L'uomo si accorge dei disastri solo dopo che sono successi, quando é troppo tardi. Penso che purtroppo qui non ci sia più niente da fare, ci affanniamo a mandare cani o scimmie nello spazio, pensiamo che i problemi si possano risolvere solo con le armi, la bomba atomica, la sedia elettrica. Le religioni sono ancora viste come legge e le donne in molti Paesi non hanno alcun diritto.

A volte penso che sia solo un incubo, non riesco a sentirmi protetto da persone che attuano degli abusi di potere solo perché indossano una divisa e non mi fido di chi con la scusa della religione abusa di bambini. Sì, dev’essere senz’altro un incubo, vivere in un Paese pieno di “eccellenze”, in cui un capitano di navi da crociera per fare il figo finisce contro uno scoglio,con una nave con più di 4000 persone a bordo, è incredibile vivere in uno stato dove la sera prima vedi in tv un incidente di un aereo della compagnia nazionale e il giorno dopo come per magia si trasforma in un aereo di una compagnia low-cost rumena, perché per risparmiare e non dover riassumere piloti in cassa integrazione la compagnia nazionale dava l'incarico ad altre ditte meno sicure di effettuare i voli, tenendo all'oscuro i passeggeri e cambiando anche le scritte sull'aereo, per poi cancellarle immediatamente dopo l’ incidente. Non si vedono interventi tempestivi di questo tipo in questa nazione neanche per le catastrofi. In questo caso sì, non si deve mettere in cattiva luce il nome della linea aerea nazionale. In questo incubo ci sono decine di omicidi avvenuti in famiglia mai risolti, neanche "l'eccellenza" dei RIS di Parma e poi non può essere vero che in questo posto le scuole crollino per incuria, i governanti si facciano le leggi per poter continuare a rubare, gli ospedali che funzionano vengano chiusi, mentre altri completati da anni, chissà se diventeranno mai attivi. Non è possibile che esista un posto in cui i malati non siano aiutati e chi non riesce a sopravvivere veda l'unica alternativa nel suicidio, mentre si continua a finanziare la vivisezione, la caccia, i circhi, un luogo soffocante dove l'amicizia spesso é solo opportunismo e convenienza eogni cosa é a pagamento e in ogni caso quello che hai intenzione di fare é sempre fuorilegge, continuamente sottoposti a controlli e quello che si é guadagnato con il sudore é proprietà dello stato e viene in ogni momento rinfacciato, come se fosse stato rubato. Qui si può finire per anni in una fatiscente galera per una cazzata o addirittura per un errore. In questo stato ti devi sentire sempre in colpa, devi sempre dire signorsì. Hanno drogato i giovani con i videogiochi, i reality, il calcio, la movida, la discoteca e gli aperitivi e solo in pochi si sono salvati e sono sopravvissuti. Qualcuno è riuscito a sfuggire alla lobotomia, ma il pericolo é sempre dietro l'angolo, tenteranno di catturare tutti con altri mezzi che magari ora neanche conosciamo, la cosa certa é che ci proveranno ancora, fino a quando non avranno tutte marionette che eseguano ordini, che ripetano le informazioni immagazinate, senza pensare.

A volte sembra di soffocare, le difficoltà sono veramente tante e io mi sento un alieno, sono sicuro che esista un altro mondo e probabilmente io vengo da lì; non so per quale strano motivo io sia finito qui, ma un giorno qualcuno verrà a riprendermi e quando racconterò alla gente del mio pianeta quello che succede qui, sicuramente nessuno ci crederà. Questa dev’essere l’unica spiegazione perché altrimenti non posso comprendere il disagio che provo quando sono fra la gente, forse perché non riesco ad essere falso e non sono in grado di sorridere a tutti, oppure perché spesso mi perdo nel mio mondo, oppure ancora perché non riesco a capire certe situazioni. Ho imparato quasi tutto dei terrestri, ci sono alcune cose però che per me sono realmente difficili, come ad esempio capire come si possa arrivare all''odio e alla violenza per una partita o per una religione. Oggi ci sono molti modi per esprimere la creatività, però troppe persone sono ancora addormentate. Spero che questo messaggio arrivi a chi non é rimasto ancora contagiato, forse é troppo tardi ma almeno proviamo a rifiutare di recitare questo copione scontato!

L'incidente

15.12.2012 11:12

Il periodo non é dei migliori, mai come oggi ho visto così incerto il futuro. Non ci sono più speranze, ogni tanto cerco di convincermi che ho ancora sogni ma quando sono solo con me stesso non riesco a mentire, non riesco a tranquillizzarmi perché non vedo l'uscita da questo tunnel. Solo spese, solo debiti,solo problemi. Come quando devi dare la precedenza e sei convinto che non arrivi nessuno perché i tuoi occhi non hanno visto niente e quando sei in mezzo alla strada ti accorgi che sta arrivando una macchina che non avevi visto perché era nascosta, o come quando sull'autostrada vuoi superare e non vedi nessuno e mentre cambi corsia ti accorgi che c'é già una macchina  che sta superando, troppo tardi per tornare indietro, bisogna accelerare e provare a passare lo stesso con la speranza che l'altro automobilista freni e ti lasci passare.
Ora il tempo si é fermato,improvvisamente il buio,il silenzio, che pace, non ci sono più appuntamenti, la fretta, forse é stata colpa della fretta, bastava
guardare un po' più attentamente, arriva l'ambulanza, i carabinieri, il carro attrezzi. Se non ci fosse stata la strada bagnata probabilmente non sarebbe successo,ora però che tutto si é fermato, si è formata la colonna e qualcuno inizierà a scendere dalla macchina e proseguirà a piedi per vedere cosa é successo. com'é ripetitivo lo scorrere del traffico, come una catena di montaggio, che ora si ferma, si inceppa, ogni minuto che passa sono soldi persi, sono appuntamenti rimandati, ritardi nelle consegne,imprevisti improvvisi proprio quando tutto sembreva andasse bene, nell'ordine stabilito e programmato nel piano che ogni giorno ci facciamo. Oggi cambia il programma. Qualcuno inverte il senso di marcia perché probabilmente conosce una strada alternativa, forse un po' più lunga ma con un po' di fortuna riuscirà a portare a termine gli obblighi della giornata. Così la vita ti riserva imprevisti ad ogni incrocio difficilissimi da evitare. Bisogna sempre avere i riflessi pronti. Oggi ci sono ancora troppe persone convinte di aver capito tutto che non fanno altro che alimentare lo schifo nel quale viviamo, non si fanno domande. Forse basterebbe poco, ma ancora troppa gente continua a farsi prendere in giro incosapevolmente. Chi manovra la nostra vita con una diabolica strategia psicologica, prima ti fa sentire importante, ti fa i complimenti, ti dà incarichi che apparentemente sembrano di potere. Il vero burattinaio però tiene tutti sotto controllo, anche quelli che si credono potenti, cerca di plasmare il carattere e di far diventare tutti con la mentalità da imprenditore spietato ed egoista e poi pian piano ti fa di nuovo precipitare dov'eri prima.Tutto ha una fine e potrebbe arrivare prima di quanto crediate, improvvisamente da un giorno all'altro e il vostro posto in alto nella classifica nella graduatoria conterà tanto come il mio ultimo posto, forse solo allora si vedrà un po' della vostra umanità se non é sparita del tutto, ma sarà troppo tardi, le vostre abilità a superare le obiezioni non serviranno a niente, neanche la bella presenza e ancora meno il sorriso finto. Quando lo schianto sarà inevitabile potrete solo tenervi forte, la vostra vita sarà uguale a quella degli altri. I padroni tentano e quasi sempre riescono a dirottare la colpa su persone che non ne hanno, come in una ditta disonesta che ha tantissimi clienti che si lamentano perché sono stati fregati,i dipendenti di conseguenza non potranno che lavorare male e tenderanno sempre a dare la colpa ai clienti, senza pensare che anche questi ultimi sono vittime e hanno tutte le ragioni di lamentarsi. Questo é valido anche dal punto di vista dei clienti che se la prendono con i dipendenti anche con insulti, i veri colpevoli però non verrano mai attaccati.
Aspetto i black out che ci obbligano al silenzio, che ci impongono di fermarci. L'uomo prova a superare questi imprevisti in ogni modo, la nevicata che
ci impedisce di uscire e andare al lavoro, ci obbiga a stare a casa ma cerchiamo di combatterla come una nemica, cerchiamo di contrastarla con ogni mezzo e quando partiamo in macchina siamo pronti ad affrontare tutto pur di portare a termine il nostro compito.
Anche i sogni si devono fermare, anche nei sogni a volte capita un imprevisto e ci dobbiamo svegliare di soprassalto, e quante volte avremmo voluto
continuare quel sogno? Mi é capitato di voler continuare a sognare, anche ad occhi aperti, anche se non riuscivo più ad addormantarmi, perché era un sogno così reale che ho voluto continuarlo anche da sveglio, era troppo interessante! Volevo conoscere il finale, me lo sono inventato ma non é stata la stessa cosa! La vita é un continuo passaggio da una dimensione ad un'altra.
Gli imprevisti però a volte sono programmati, perché molte cose nella nostra vita sono già stabilite prima da chi ha in mano le nostre esistenze.
Ci facciamo spostare su di una scacchiera e siamo anche convinti di aver preso la decisione noi. Prepariamo un report, una statistica della nostra
giornata e adesso... avete perso anche troppo tempo a leggere queste righe, presto tornate alla vostra occupazione, buon viaggio, buona continuazione,  buon lavoro.
Il carro attrezzi ha portato via anche l'ultima macchina, Pochi minuti per riflettere e poi le auto riprendono la loro strada a senso alternato,
tutte ordinate in fila, finalmente si ritorna attivi, c'era un disagio prima quando si riusciva a pensare.
Si riparte, prima timidamente con in testa ancora le immagini dell'incidente ma poi un'occhiata all'orologio, é tardi, si ricomincia ad accelerare, a
superare, a rischiare. Ora il traffico ha ripreso in modo regolare, ordinato, tutto é tornato come prima, forse si fa ancora in tempo a timbrare il cartellino, sempre che non ci siano altri imprevisti. Ma anche se arriviamo un minuto in ritardo non dobbiamo preoccuparci, il nostro datore molto umano ci toglierà un quarto d'ora. Per un attimo c'é stata un po' di attenzione, qualcuno ha pensato che ci fossimo fatti male, tutto é finito anzi é ricominciato. La gente che era uscita sul balcone per vedere, può rientrare, tutto torna normale, tutti soli, ora sì, continueremo a farci male senza dirlo a nessuno. Siamo obbligati ad avere fretta, anche se non ci ricordiamo più nemmeno il motivo, nel dubbio meglio avere fretta, meglio arrivare prima, beati i primi perché rimarranno sempre i primi. Sempre di corsa, sempre di più e le cose vanno sempre peggio, tanto vale fermarsi. Non sono raggiungibile adesso, anche se c'é la crisi, ora é notte e la notte é mia, anche se non c'é lavoro, oggi é vacanza e il tempo é mio, non voglio accettare tutto solo perché non c'é lavoro, solo perché ho tanti debiti. Mi dovete il tempo, tutto il tempo che mi avete rubato, le rinuncie che ho dovuto fare, i sorrisi finti che ho dovuto fare, le menzogne che ho dovuto dire. Vi chiedo di restituirmi la gioia e i sogni che mi avete rubato

Maturità

27.07.2012 10:41

Sono stufo di sentire sempre commenti e giudizi da chi dovrebbe guardare i propri difetti mentre si occupa solamente di quelli degli altri. Mi capita spesso e mi infastidisce parecchio, sentire consigli da chi si crede saggio e pensa di essere sempre migliore, soprattutto per quanto riguarda il mio modo di essere, che a detta delle persone normali é immaturo perché non sono sposato, alla mia età non ho figli, non ho i passatempi che hanno i miei coetanei. Questa situazione, effettivamente pesa un po' anche a me, non é bello essere soli, sentirsi sempre fuori posto, a disagio, però non ci posso far niente se non mi appassiono ad una squadra di calcio, se non giudico indispensabili le cose griffate, gli status symbol, se non ho le adeguate conoscenze per fare discussioni sui nominati del reality di turno. Sono considerato immaturo perché ascolto musica strana, passo ore a cercare vinili, spero ancora di trovare il modo per combattere le ingiustizie che affliggono anche i "maturi" mentre loro preferiscono farsi corrompere. Sono considerato immaturo da persone che guardano Amici, cartoni animati o film fantastici inverosimili, vanno tutte le domeniche allo stadio, fanno un abbonamento annuale carissimo, e tutti i fine settimana, invece di andare a fare una gita o a vedere qualcosa di bello con la loro famiglia "normale", prendono il pullman e seguono la propria squadra del cuore, fanno ore ed ore di viaggio per vedere una partita che spesso viene truccata per far tornare i conti delle scommesse e rischiano di prendersi le botte dai tifosi della squadra avversaria. Avranno così argomenti da affrontare il giorno successivo al bar o al lavoro e non vedranno tutti i diritti che vengono sottratti dai potenti. Sono considerato immaturo da chi sperpera lo stipendio o la pensione in videopoker o da chi spende 400 euro per una borsa firmata, da chi fa un mutuo per il ricevimento del matrimonio e dopo poco divorzia. Per essere maturi bisogna nascondere le proprie esigenze, le passioni, le cose che fanno star bene per dar spazio al grigio alla normalità, a quello che fanno tutti, perché solo quelle sono le cose autorizzate, ufficiali per star bene.
Da parecchi anni cerco di fare una vita "normale" e mi spaventa la ripetitività, mi spaventa il fatto che non distinguo un anno da un altro, un giorno
da un altro, a volte vado a cercare la macchina dove l'ho parchegggiata il giorno prima perché in quella giornata sono successe le stesse cose del giorno precedente, riesco spesso a prevedere quello che le persone mi diranno, le domande che mi faranno. Una vita passata a pagare debiti, bollette e non avere niente di concreto in mano, solo per essere in regola per poter avere il permesso di sopravvivere, neanche quello é gratis.
Le persone "normali" sono gli schiavi felici, che si divertono con quello che i potenti hanno chiamato intrattenimento, che seguono un determinato
percorso, scuola, lavoro, famiglia.Tutta questa oppressione porta a fare gesti imprevedibili come capita sempre di più anche in Italia. Mi infastidiscono parecchio anche le persone che dicono che sono viziato come tutti i figli unici e alla mia età sono ancora troppo legato ai genitori. Ripetono luoghi comuni degni di un buonismo alla forum, dove ogni persona si ritiene migliore perché ha fatto certe esperienze e pensa che anche gli altri le debbano fare per crescere. Per essere veramente liberi insomma si deve rischiare, fare sacrifici. Tutti pensano di essere gli unici ad avere alle spalle dolori, sofferenze, rinunce e credono che il loro modo di affrontare queste situazioni sia l'unico possibile, il solo che possa far crescere e rendere forti. Sono tutti psicologi a parole, tante parole, forse oggi ci sono troppe parole, c'é troppa teoria ma non si mette mai in pratica niente. Pensano che uno, solo perché é figlio unico sia un parassita che non fa un cazzo dalla mattina alla sera e aspetta che siano gli altri a fare anche quello che dovrebbe fare lui. Vorrei far provare a tutte queste persone che cosa significa. Io sono figlio unico, anche i miei genitori sono figli unici. E' vero che non avere parenti molte volte si rivela un bene perché spesso non si sopportano, ma nessuno pensa mai al fatto che nei momenti difficili non c'é mai un minimo aiuto o supporto da nessuno, quando ci sono problemi che arrivano da tutte le direzioni, soprattutto di salute. I miei genitori inizano a diventare anziani e quasi ogni anno devono andare all'ospedale, ogni giorno hanno bisogno di qualcosa, provate a pensare, voi che avete una famiglia numerosa e guardate con disprezzo i figli unici. Quando ci sono delle difficoltà vi alternate, ad esempio nell'assistenza ma anche quando ci sono problemi economici, avete un po' di respiro potete dividere una grossa cifra, se non si può fare a meno di comprare qualcosa di costoso. Voi però siete i primi a giudicare. Se il figlio non é presente, perché quando ci sono delle mancanze  dite che se ne frega, quando invece ci si rende conto che i genitori non possono affrontare delle situazioni da soli, allora il figlio presente diventa viziato, non riesce a staccarsi dai genitori alla sua età. Avete rotto con i vostri discorsi saggi teorici, venite a darmi una mano se é tanto semplice essere indipendente in questi tempi. Sento già i vostri pensieri. "Le cose basta volerle, dici così perché in fondo ti va bene così" le stesse cose che mi dicevano quando avevo la depressione. "Stai male perché vuoi stare male, basta volerlo e ti passa" . Certo, voi perfetti esemplari di uomini non avete questi problemi, volete far vedere che riuscite ad essere indipendenti ma poi vi fate prestare i soldi dai vostri colleghi perché non arrivate a metà mese, ma voi avete tagliato il cordone ombelicale, e avete preferito il cordone stretto al collo dello sfruttamento e dei ricatti del lavoro interinale. Quando ho problemi e non mi posso permettere certe cose, normalmente rinuncio o mi faccio prestare i soldi dai miei, non vado a chiederli a chi é nelle mie condizioni se non peggiori. La maturità é un concetto che non é per tutti uguale, penso di essere circondato da tantissime persone immature, la differenza é che io non giudico, non dico che devono cambiare perché la mia maturità é quella giusta, semplicemente do la priorità ad altre  cose. Bisogna sempre rendere conto alle persone di quello che si fa, come mai non hai ancora fatto una determinata cosa, quando pensi di farla o perché non la vuoi fare, così poi ti sentirai dire che hai sbagliato, che loro avebbero fatto diversamente, che non dovevi farlo, avresti dovuto fare come avrebbero fatto loro. No, non mi trovo bene in questo mondo, ma non é una questione di luogo, questa insoddisfazione mi seguirebbe ovunque, magari in alcuni posti ce ne sarebbe un po' meno ma ci sarebbe comunque. E' la mia asocialità, é il mio non trovarmi mai bene, mai a mio agio, forse sono un'anomalia e si sa, oggi si ragiona con la logica produttiva aziendale, le anomalie vanno risolte, vanno eliminate se non si riesce a farle rientrare nella normalità.
Disillusione, sfiducia é quello che provo, a volte manca proprio la voglia di continuare, di andare avanti ma poi per fortuna penso che ci sono
alcune cose, alcune persone e per questo mi rendo conto che vale la pena vivere anche contromano anche con mille difficoltà, per fortuna arriva sempre la notte quando le persone "normali" vanno a dormire.

Sarebbe stata comunque una sconfitta!

03.07.2012 02:38

Gli europei si sono conclusi con la finalissima e la sconfitta dell'Italia, con il discorso di Monti e con la nazionale ospite del presidente della repubblica. Un risultato che fa un po' vergognare, quattro a zero, eppure sono rimasti tutti commossi nel vedere le lacrime dei calciatori italiani dopo la partita. Il dolore, se così si può chiamare, per la perdita di una finale non é niente in confronto a quello che hanno subito i cani e i gatti randagi in Ucraina.       Se devo essere sincero, non ho mai seguito il calcio, non ho mai fatto il tifo per una squadra del campionato italiano e proprio per questo già dai tempi della scuola mi sentivo diverso, ma non ne facevo un vanto, anzi il mio poco interesse per questo sport mi ha causato un po' di problemi perché venivo spesso isolato, in classe, nei bar, si parlava sempre delle partite e io non riuscivo ad entrare nei discorsi perché non sapevo neanche di cosa stessero parlando. Devo dire che ho sempre seguito i mondiali e gli europei, perché sono tornei nei quali giocano le nazionali e soprattutto perché si svolgono ogni quattro anni, quindi non sono troppo pesanti. Non riuscirò mai a capire i tifosi, fanno abbonamenti che costano tantissimo, la domenica prendono il pullman, potrebbero andare a fare una gita in qualche bel posto, invece vanno in trasferta a vedere la propria squadra del cuore, rischiano di prendersi qualche coltellata dai tifosi rivali, per vedere  partite con miliardari che corrono, che spesso si accordano per fare gare truccate per far tornare i conti delle scommesse. Se la maggior parte delle persone é così, forse ci meritiamo questo sistema! Poi vengono a dire a me di crescere perché ascolto punk! Bel segno di maturità il loro!
I giovani non sognano più di cambiare il mondo, ma di diventare calciatori per poter  fare quello che vogliono e fidanzarsi con le veline, ogni tanto fare della beneficenza, a patto che sia ben pubblicizzata perché questa aumenta la celebrità. Quest'anno nonostante le proteste degli animalisti che hanno denunciato il massacro di randagi,gli europei si sono tenuti ugualmente. Difficile far rinunciare al calcio le persone, dopo la tv penso che sia la seconda arma di distrazione di massa. Alcune persone, un po' forse anche per lavarsi la coscienza e continuare tranquillamente con le loro abitudini, hanno affermato che la storia dei cani morti in Ucraina é stata una menzogna per far boicottare questi europei, dicono che tutte le foto che circolavano su internet erano prese da altri contesti, soprattutto in Cina e non c'entravano niente. Quando una verità é troppo scomoda si trova la scusa che é inventata per fare notizie, un po' come il nuovo ordine mondiale, le scie chimiche, adesso anche la strage di animali in Ucraina é opera di complottisti. Ci sono tantissime testimonianze di persone che giurano di non aver mai visto forni crematori mobili e di non aver visto nessun tipo di violenza sugli animali. Questo mi sembra uno squallido tentativo di negare l'evidenza per convincerci che é tutto normale, per stare apposto con la coscienza.        Ieri ho visto le immagini di un orso in uno zoo in Ucraina strappato dalle mani della madre, rinchiuso a forza fra urla disperate, in una gabbia adatta al massimo a trasportare un cane piccolo. L'orso é stato portato via per fare divertire i tifosi, queste cose non fanno piangere più di una sconfitta? Qualche giorno fa ho letto su facebook un post di una persona stufa di vedere immagini di cani morti. Certo, danno fastidio queste foto perché in qualche modo ci obbligano a riflettere e forse ci fanno capire quanto siamo insensibili, passiamo oltre, non guardiamo, queste cose stufano, meglio fingere di non crederci, vogliamo solo distrarci, vedere cose allegre, vedere il mondo dei nostri sogni che non esiste. Mi fa schifo l'uomo che uccide gli animali per mettere in ordine le città,  che li usa per far divertire o intrattenere, come giocattoli. State tranquilli, nessuno ha il potere di fermare un torneo così prestigioso, nessuno vi toccherà le partite, però mentre eravate concentrati e sognavate la vittoria, vi hanno, anzi, ci hanno tolto dei diritti importanti del lavoro, perché in questi giorni, proprio mentre stavate festeggiando la semifinale, la riforma del lavoro della ministra Fornero é stata approvata. Non ne avete sentito parlare? Cassano non ha detto niente a riguardo, tanto non é un problema suo, i calciatori fanno sciopero, gli operai no. Ricordate quello che si diceva prima degli europei? Angela Merkel aveva intenzione di ostacolare lo svolgimento delle partite in Ucraina se l'ex primo ministro Timoshenko non fosse stata liberata. Parole al vento la Timoshenko é ancora in carcere con i segni delle percosse e gli europei si sono svolti regolarmente.
Quando finirete di commentare le partite e tornerete sulla terra vi accorgerete che cosa significa.
Penso che sarebbe piuttosto facile costruire un mondo migliore se l'uomo fosse diverso, ci vorrebbero pochi giorni, se tutte le persone che scendono in strada per le partite, lo facessero anche per fare la rivoluzione, si costruirebbe un mondo nuovo.
L'unica cosa che mi fa un po' piacere é avere mandato a casa la Germania, anche per vendicare l'umiliazione subita dalla grecia.
Quest'anno anche i leghisti tifavano per l'Italia, non so come mai, forse perché la lega é diventata completamente un partito come gli altri, dopo lo scandalo che li ha travolti un po'di mesi fa e Borghezio ha detto che Balotelli é un padano con la pelle nera!
Lo stesso Balotelli, fino a poco tempo fa era odiato da tutti ed ora? Basta fare un po' di goal per diventare un eroe. Crediamo veramente di essere intelligenti? Ci basta questo per renderci orgogliosi di essere italiani? Va tutto male, non funziona niente però almeno siamo arrivati in finale. Usciamo a testa alta con i complimenti di Napolitano perché abbiamo perso quattro a zero!!
Cosa avrebbe fatto se avessimo vinto? Nessuno si é sentito di fare un gesto clamoroso come rinunciare agli europei, questo sarebbe stato un atto di "cuore" ma, ci sono in
ballo troppi soldi, troppi interessi e allora giustifichiamo tutto, in fondo possiamo protestare, denunciare  ma l'importante é che poi le cose vadano come devono andare. Il solito senso d'abitudine come ho già detto troppe volte.
Proviamo per un attimo a pensare che cosa significhi essere un randagio che magari ha fame e deve scappare dagli uomini che vogliono ucciderlo  per una manifestazione sportiva. Nel 2012 questo non dovrebbe essere tollerato, ma si fa finta di niente, di non sapere anche se é impossibile. Come diceva De André "Provate pure a credervi assolti, siete per sempre coinvolti"

Chi sarei potuto diventare?

15.06.2012 02:47

Chi sarei potuto diventare? Ogni tanto mi faccio questa domanda e le risposte che mi do, mi accorgo che in realtà sono delle scuse per giustificare i  miei fallimenti, i miei sbagli.
Se non fossi stato sempre timido, magari avrei avuto più coraggio tutte le volte che ho rinunciato ad un sogno che al primo ostacolo mi é parso irraggiungibile. Se avessi studiato ora magari sarei un professionista stimato e rispettato, se avessi continuato ad andare a scuola di musica, magari avrei fatto il conservatorio e ora sarei un musicista, se fossi nato in una grande città avrei avuto più possibilità di trovare un lavoro più gratificante. Se avessi avuto meno paure, ora potrei raccontare esperienze fuori dal normale. Se avessi aperto un negozio, avrei potuto magari diventare ricco, la lista dei rimpianti potrebbe andare avanti per pagine e pagine, ma per quanto mi sforzi, non penso che sarei molto diverso da come sono veramente oggi, perché quell'equilibrio precario che mi permette di avere piccoli momenti di serenità, seguiti da altri più lunghi di scazzo ci sarebbe ugualmente. Ho sbagliato tante cose, questo é vero ed é evidente, ci sono state situazioni negative che hanno condizionato le mie scelte e c'é voluto molto tempo per risistemare tutto quello che avevo messo in disordine, danneggiato e a riparare i danni  fatti dentro di me.
Non é facile rendersi conto di tutte le occasioni sprecate e perse.  Ora potrei fare tante cose che anni fa sembravano impossibili, ma é troppo tardi. D'altra parte sono stato sempre fuoritempo, rispetto alla velocità degli altri, in ritardo, sempre l'ultimo nelle competizioni, il mondo gira ad una velocità diversa dalla mia, riesco sempre meno a stare al passo. Vorrei non dover essere obbligato a seguire questo ritmo, perché proprio non ci riesco a starci dietro, ma non é possibile scegliere, bisogna andare con questo passo, non si può tornare indietro, rifare le cose non fatte e correggere gli errori. Nel presente siamo anche quello che abbiamo costruito nel passato. Ricordo com' era facile stare bene quando ero piccolo, anche senza tutto quello che c'é oggi, bastava una giornata di sole. Mi spaventa un po' non avere più questa gioia che era tanto semplice raggiungere da bambino, mi fa paura la mia sfiducia, la disillusione, questa mancanza, questo nodo in gola che arriva all'improvviso, una strana malinconia che fa parte del mio carattere e che ormai conosco molto bene. La vita é breve e bisognerebbe cercare di viverla nel miglior modo possibile, ma quando arrivano pensieri neri é impossibile respingerli. Penso, mi muovo, vivo, faccio automaticamente quello che devo fare tutti i giorni, ma a volte anche se tutte le giornate sono uguali, sento un peso sullo stomaco, come un buco dentro di me, un'insoddisfazione di cui sono l'unico responsabile, perché faccio sempre la domanda sbagliata nel momento sbagliato, e non so dare una risposta d'istinto sensata quando sarebbe opportuno farlo. Quando dovrei dire cose importante mi blocco e non riesco a parlare, perché quello che mi viene in mente non mi sembra importante e tutto questo avviene fra l'indifferenza della gente. Sono solo un po' stanco di non essere compreso, perché oggi chi non la pensa come gli altri viene isolato e trattato come un delinquente, in questo periodo, se non sei come le altre persone, tutti ti fanno sentire in colpa, dai fastidio.
Tante volte nella mia vita mi sono sentito solo, a causa di  abbandoni, morte di persone care, amici ai quali volevo bene, ai quali ero ero pronto a dare tutto che improvvisamente sparivano, mi sono così abituato ad andare avanti senza consensi, da solo e dopo aver capito che i desideri non si potevano realizzare, mi sono abituato a far scomparire i sogni di giorno, li ho trasformati in incubi. Ho imparato  ad andare avanti senza applausi e incoraggiamenti, ho fatto colloqui e finto di essere seriamente motivato a fare lavori che in realtà non mi piacevano, ho mentito, cercando di far credere di essere sicuro, forse con pochi risultati.
Se penso a chi sarei potuto diventare, probabilmente, ci sono infinite possibilità, credo che siano stati tanti quelli che hanno provato a cambiarmi e qualcuno per un certo periodo può aver pensato anche di esserci riuscito, ma nessuno é mai stato in grado di cambiare quello che ho dentro ancora oggi.
L'universo é grande e se nonostante il mio carattere difficile, la solitudine, la rassegnazione, la  negatività  e il labirinto di infinite strade misteriose che lo percorrono, qualcuno é riuscito a trovare la via che porta a me, ci sarà un motivo, quindi avrei potuto essere sicuramente migliore, ricco,
importante, ora avrei tanti finti amici, forse anche un figlio, un divorzio oppure tante aspiranti mogli, ma sono contento di essere quello che sono, se posso continuare a condividere la vita con chi amo.

 

Show must go on

01.06.2012 00:19

Show must go on, quante volte sentiamo dire questa orribile frase, viviamo in una società disgustosa,nella quale non ci possiamo fermare mai, dobbiamo essere sempre produttivi ed efficienti. Non siamo autorizzati ad interrompere il meccanismo nel quale siamo ingranaggi, anche quando sarebbe possibile farlo. Non ci possiamo spegnere un attimo perché se lo facessimo, si correrebbe il rischio di scoprire che forse é possibile vivere facendo ogni tanto delle pause. Ci accorgeremmo che probabilmente a volte sarebbe giusto fermarsi e riflettere, pensare con la nostra testa, eseguire gli ordini che stabiliamo noi stessi, senza il bisogno di avere sempre un capo,un superiore che ci dica quello che dobbiamo fare. Nella società in cui viviamo dobbiamo avere sempre un leader al quale dobbiamo chiedere per favore se ci può far fare quello di cui abbiamo bisogno e la cosa peggiore é che non ci rendiamo nemmeno conto di tutto quello che sprechiamo e quanto é umiliante essere pedine.
Questa riflessione nasce dallo sdegno che ho provato quando ho sentito la decisione di Napolitano di non voler assolutamente rinunciare alla parata militare del 2 giugno, proprio ora che ci sarebbero tante altre priorità per spendere i soldi, a partire dal terremoto e invece a quanto pare non si può rinunciare alla tradizionale giornata della retorica,la patria con l'inno nazionale, le bandierine, le forze armate, le divise, le medaglie, le armi e le macchine della morte di guerra. Un'orgogliosa narcisistica messa in mostra di un esercito che dobbiamo finanziare noi. Per dimostrare che cosa? La potenza,la grandezza dell'Italia? Al potere abbiamo persone che si stanno allontanando sempre di più dalla realtà nella quale vivono le persone comuni, quelle che non hanno privilegi, conoscenze che spianino la strada, o soldi per comprarsi tutto e tutti.
Il presidente continua a dire che usciremo da questo periodo di crisi nel quale lui non é nemmeno entrato, dichiarazioni rassicuranti, zero allarmismo, bisogna abbassare i toni, rimboccarsi le maniche e calare le brache, aggiungo io!
Tutto deve andare bene, si deve far finta che non esistano problemi.
Il mio sogno sarebbe vedere una manifestazione deserta. Non é sfoggiando medaglie che dimostriamo i nostri valori, ma con i fatti, senza pretendere encomi o riconoscimenti, gli eroi sono quelli che ogni giorno vivono con difficoltà, senza sapere come sarà il domani, quelli che si sporcano le mani e non hanno bisogno di parate, ma solo di rispetto, assistenza e di non essere isolati e lasciati soli nei momenti più difficili. Gli italiani devono fare ancora molte rinunce, tanti sacrifici ma le istituzioni non possono per un anno rinunciare a quel ridicolo teatrino nazionalistico, tipico di uno stato di polizia o di un regime totalitario, che deve mettere in mostra i carri armati e i soldati che marciano.
Sono stufo di sentire dire "show must go on", é ora di fermare l'indifferenza, l'egoismo di questa espressione, cazzo, fermiamoci tutti un attimo e iniziamo a pensare, ad ascoltare la sofferenza di chi cerca di chiedere aiuto e non parlo solo del terremoto. Ci sono tante persone che in questo momento stanno chiedendo con le lacrime agli occhi di aspettarle, tutto é diventato uno spettacolo, per fare soldi, ma questa non é una fiction, cerchiamo di prendere atto di quanto ci stanno ingannando.
Lo show si deve fermare perché la macchina della sopportazione e della finzione si é rotta e ora il disagio deve andare in onda in prima serata.
L'altra assurdità di questi giorni é che il 3 giugno in Piemonte ci sarebbe dovuto essere il referendum per limitare la caccia, é un diritto che i cittadini aspettano da più di venti anni, in alternativa si poteva abrogare la legge attuale e approvarne una nuova che rispettasse i quesiti referendari o accorpare il referendum alle elezioni amministrative di maggio. Cota ha pensato, molto democraticamente di non prendere neanche in considerazione queste due ultime ipotesi ma si é semplicemente scagliato contro il referendum perché si spenderebbero troppi soldi e in questo momento di crisi non ci possiamo permettere queste spese; per la parata militare invece si? Quindi dovremmo anche ringraziarlo, ha pensato alle nostre tasche, l'ha fatto per noi! Come mai però non c'é nessuna polemica per i soldi spesi e sono molti di più, per i lavori e tutto quello che ne consegue nel costruire la TAV? Oltretutto la maggior parte degli abitanti della Valle di Susa é contraria.
Perché Cota ai terremotati non manda un po' dei soldi che ha fatto risparmiare al Piemonte, visto che si é impuntato e ha voluto far saltare ad ogni costo il referendum? I problemi non si risolvono così, se non c'é la volontà di fare una legge nuova che limiti in modo molto severo la caccia, la questione del referendum e dei soldi da spendere si presenterà nuovamente il prossimo anno, anzi probabilmente bisognerà spendere ancora di più. Che fine farà il denaro che il nostro mitico presidente della regione ha voluto risparmiare ? Le case da ristrutturare sono in Emilia, non a Gemonio, solo per ricordarglielo, non vorrei che si sbagliasse, dato che é già successo ad un suo collega distratto che gli venisse ristrutturata la casa a sua insaputa, non voglio pensare male, quindi meglio non pensare...ladroni...ops padroni a casa nostra. Per favore, fermiamolo 'sto cazzo di show che é uno schifo e gli attori recitano pure male!

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