Per un 2018 pieno di salute amore e TEMPO

04.01.2018 07:20

Finalmente riesco a sentire il tic tac delle lancette, è notte e tutto sembra scorrere più lentamente... ma non è così, il tempo non è nient'altro che la dimensione con cui si misura il trascorrere degli eventi, è semplicemente fredda matematica e io ho sempre avuto dei grossi problemi con la matematica, con le formule e con i teoremi. Ogni tanto andando contro ogni regola vorrei rallentare questo viaggio ma non ci riesco mai. Solo di notte sono in grado di vivere il mio tempo appieno, riesco a percepire ogni secondo e ad ascoltarlo. Ogni istante è importante e io ho trascurato troppo il mio tempo, messo in un angolo da solo, mentre tutto correva veloce, fra frastuono, ansia, stress... così lui si è stufato, non mi ha aspettato ed è scappato via. Quando ogni rumore tace, ogni scadenza è rimandata, ogni motore è spento, ogni corsa è ferma e tutto è tranquillo finalmente lo ritrovo. D'inverno il mio paese dopo le 21 cade in letargo, in un silenzio irreale. Sempra un posto disabitato, un villaggio fantasma abbandonato da cui tutti sono fuggiti. A quest'ora ogni piccolo rumore fa un chiasso assordante, certe notti c'è talmente silenzio che sento russare dall'appartamento vicino al mio. La sensazione è strana perché è come osservare un mondo morto dall'esterno, mi sento un sopravvissuto, l'unica persona viva, un intruso che scruta con curiosità uno scenario che non conosce. Poi però mi accorgo che questo è il posto dove vivo, non sono uno straniero, anche se spesso mi sento come se lo fossi, perché straniero non è solo chi viene da un altro Paese ma anche chi deve adattarsi a schemi stabiliti, distanti dalla propria attitudine. Schemi e percorsi obbligati da cui una volta entrati è impossibile uscirne. Di notte devo solo fare attenzione a non svegliare nessuno; anche io, come i miei vicini domani mattina dovrò alzarmi presto per mandare avanti la solita routine o per pagare mutui e bollette. Loro però sono come rassegnati, io invece non riesco ancora ad adattarmi e non mi piace essere un ingranaggio. Questo è il prezzo da pagare per entrare nella normalità, loro non possono più permettersi il lusso di non dormire, non devono più perdere tempo a pensare a cose inutili e a sognare ad occhi aperti come faccio ancora io che non ne voglio sapere di arrendermi agli anni passati. La sensibilità è vista come una debolezza, non rende niente e non è più il tempo di pensare ai sentimenti. Qui tutti ti vogliono fregare, dicono di essere tuoi amici, ti abbracciano e appena ti giri ti pugnalano alle spalle. Mi sento fortunato ad essere fuori da questo meccanismo anche se defilarmi spesso comporta un po' di solitudine. Non invidio quelli che ne fanno parte, ma non lo capiranno mai, probabilmente pensano di essere arrivati e di essere degli esempi per aver raggiunto uno scopo, vorrebbero far diventare tutti uguali, tutti come loro, convinti di essere liberi, ma in realtà sono in una gabbia ancora più stretta della mia, persuasi che la felicità si compri solo con i soldi. Voglio combattere questa realtà che è diventata fredda, senza colori, senza sfumature; tutto é uguale, un senso unico e un solo odore che non comunica emozioni, come se un muro grigio colorato dai graffiti venisse ridipinto con la vernice iniziale apatica. Se non facciamo attenzione e non ci opponiamo siamo tutti destinati a diventare sempre più aridi e chiusi perché ci sono troppi problemi per sopravvivere e non riusciamo più a ricordarci che cosa vuol dire vivere. La vita è ora, nel presente ma non siamo in grado di scoprirla e assaporarla realmente con serenità. C'è voluto un po' di tempo ma ora ho capito che i miei sogni non sono fuggiti, ci sono ancora, sono solo chiusi a chiave. Il tesoro dentro c'è sempre ma è come quando dimentichiamo il codice del bancomat che facciamo automaticamente da anni senza pensarci e un giorno improvvisamente non ce lo ricordiamo più, è come sparito. Prima o poi mi tornerà in mente la password per riaprire la cassaforte dei sogni! Intanto l'attesa di una telefonata, di un messaggio, di un pensiero vale più di tante altre inutili gratificazioni, più della carriera. In questo momento però non ci penso, in fondo adesso il mondo è mio, è di chi è sveglio, non ci sono padroni, nessuno può ordinarmi di dormire. Con la mente ritorno a quando ero giovane e andavo a scuola. Di quegli anni mi mancano soprattutto le risate sincere. Bastava poco per ridere di cuore ed era una cosa che non si poteva arrestare. Ricordo la fatica a stare serio, nel cercare una posizione per coprire con la mano la bocca per contenere le risate quando un prof mi guardava, era veramente difficilissimo, sembrava di dover trattenere un vulcano in eruzione. In quel periodo un anno durava veramente un anno. Da quando ho iniziato a lavorare le cose sembrano andare a doppia velocita, i ricordi sono diventati come un filmato registrato su un nastro che gira con lo scorrimento veloce, ho l'impressione che il tempo passi molto più rapidamente in un susseguirsi di giornate ripetitive immerso in cose che non mi interessano, a cercare di fare quadrare i conti che non tornano o ad apparire come tutti vorrebbero vedermi.
Momenti preziosi sprecati a dire cose in cui non credo solo per mantenere questa parvenza di ordine, questa normalità un po' finta in cui mi sento stretto. Non ho mai più dovuto nascondere con tutte le mie forze una risata perché non ne ho più avuto bisogno e non è bello perché questo mi fa capire che forse ho iniziato veramente ad invecchiare. Cerco comunque di non prendere mai troppo seriamente le cose noiose e probabilmente questa è stata la mia salvezza. Ecco... per il 2018 oltre alla salute e all'amore vorrei riuscire ad avere la possibilità di dare il giusto valore al tempo e ad imprimere nella mia mente e nel mio cuore un anno di immagini, luoghi, emozioni, in modo da rendere ogni giorno speciale. Mi rendo conto che è impossibile, la vita è ripetitiva ma vorrei avere dentro di me mille fotografie che non si cancelleranno e non invecchieranno mai.
Ho bisogno di più tempo per stare con le persone importanti e fare le cose che mi fanno stare bene, che mi affascinano, risentire i profumi, i sapori in ogni cosa e ricominciare con calma a registrare nel mio cuore filmati stupendi al rallentatore per nutrirmi di ogni loro particolare.
Un po' di tempo spero che mi sia ancora concesso e non voglio sprecarlo. Buon 2018 a tutti