Madrigali Magri

01.02.2012 02:54

Ritmi lenti, parole disperate, visioni notturne e in bianco e nero...questo e molto altro sono i Madrigali Magri, gruppo sotterraneo della provincia di Asti.
Questa é un' intervista del 2003, i Madrigali Magri ora non esistono più,Giambeppe Succi nel 2004 ha formato i Bachi Da Pietra

PRESENTA I MADRIGALI MAGRI E I VOSTRI LAVORI

I MM sono: Nicoletta Parodi, Valerio Rossi, Giambeppe Succi. Hanno fatto tre dischi dal 1999 al 2003: Lische. Negarville. Malacarne.

IL SUONO DEI VOSTRI ULTIMI LAVORI SEMBRA PIU' SPERIMENTALE RISPETTO A LISCHE CHE ERA UN PO' PIU' MELODICO, E' SOLO UNA MIA IMPRESSIONE?

E' un'impressione fondata: Lische è sicuramente più "pop" degli altri due. Dipende dal fatto che in seguito con gli anni ci è venuto spontaneo esprimerci in modo un po' meno "mediato" e quindi (paradossalmente) per noi più "immediato"; questo può portare ad un risultato all'ascolto un po' più scontroso. Ma nell'arte si può fare, anzi è molto divertente farlo, e pur non essendo noi poeti (come dice il grande Vasco) le licenze ce le prendiamo tutte.

ASCOLTANDO I VOSTRI DISCHI A VOLTE TORNANO ALLA MENTE CERTI EPISODI DEI BEDHEAD O DEI LABRADFORD SONO IMPORTANTI PER VOI QUESTI GRUPPI?

Relativamente si, li conosciamo ed apprezziamo.

CON QUALE APPROCCIO TI AVVICINI ALLA SCRITTURA DI NUOVI PEZZI?

Come uno che aspetta la visita di un fantasma o di un alito di vento. E' lui che se vuole viene da te. Non puoi farci niente né in un senso né nell'altro. Quindi direi: umiltà.

COM'E' LA VOSTRA ATTIVITA' LIVE?

Fino a Negarville è stata piuttosto rara, facevamo pochi concerti in un anno. Non ci davamo un gran da fare a cercare date e ce ne venivano proposte poche. Con Malacarne abbiamo invece avuto numerose richieste da parte di persone che avevano voglia di proporci all'ascolto.  Questo dato positivo coincideva però (ironia della sorte) con una mutata disponibilità di Nico e Vale ad impegnarsi dal vivo per motivi diversi. Io invece mi trovavo di umore e condizione più che disponibile ed ho deciso di andare solo, con la benedizione degli altri che non mi invidiavano affatto! Pare naturale e giusto a tutti noi che non ci si debba in questo ambito forzare a fare le cose, dal momento che non è un lavoro.

Così è nata l'idea del Malacarne live set solo, che vede sul palco il sottoscritto con chitarre e campionamenti in tempo reale e voce, insieme alla proiezione di un video di Francesca Fini ispirato a Malacarne e appositamente girato per il live set. Il primo novembre 2002 è partito dai Sotterranei di Copertino (Lecce) e ha toccato un po' tutto lo stivale in 17 tappe. Le prossime sono il 4 maggio a Rovereto (Trento) e il primo giugno a Latina.

QUALI SONO LE VOSTRE INFLUENZE PRINCIPALI?

Tutta la musica che abbiamo ascoltato ci ha sicuramente influenzati e se pensi che abbiamo vissuto di ascolti intensivi dall'adolesenza fino ad oggi (abbiamo 34/35 anni) la lista dei nomi sarebbe davvero troppo lunga. In generale il rock'n'roll, tutto il rock a tinte fosche, il post-rock dell'epoca che si chiamava psichedelia, il blues delle origini o quello odierno che mantiene nodi selvaggi, pochissima new-wave e zero gente coi ciuffi, zero musica anni'80 per quel che di solito si intende con il termine; poi cantautori come Lou Reed, Tom Waits, Capitan Beefheart; il grunge, la no-wave, quei gruppi anche molto differenti che la stampa ha poi etichettato post-rock, certa elettronica e qualcosa della classica, anche contemporanea. In generale l'idea del suono in funzione fortemente espressiva e più o meno deforme.

AVETE GIA' MATERIALE PRONTO PER IL FUTURO?

Si e no. A che serve il materiale pronto? Voglio dire, abbiamo diverse idee che forse si svilupperanno forse no, o forse lasceranno spazio ad altre, come è sempre successo. Il tutto a suo tempo; oppure mai. Questioni del genere di solito preoccupano gruppi "dipendenti" con scadenze contrattuali per cui se non cagano un album alla scadenza pagano una penale. Noi come molti siamo "indipendenti", quindi liberi e stiamo un gran bene: non ci interessano situazioni e rapporti di questo genere nella musica.
COSA VI ASPETTATE IN FUTURO DALLA VOSTRA MUSICA?

Niente di particolarmente gratificante al di là del farla e del farla in un modo che a noi sembri il più possibile "buono". Crediamo in quello che di volta in volta facciamo, se no semplicemente non lo faremmo. Ma non ci aspettiamo nulla.

SAI GIA' DIRCI A GRANDI LINEE CHE TIPO DI EVOLUZIONE AVRA' IL VOSTRO SUONO?

Sicuramente la stessa che avrà il nostro gusto. La scommessa è sempre quella di riuscire a fare una cosa che piaccia a te per primo che la fai: il che non è così facile e non è affatto scontato se accetti di non barare con te stesso sul giudizio che ne dai (che poi è quello che ne daresti se quella cosa non fosse "tua"). Per questo ti assicuro che non siamo mai stati per ora del tutto soddisfatti dei risultati ottenuti sui dischi. Ma è anche vero che se sei troppo pignolo alla fine non fai un cazzo. E' questione di mediare tra i due opposti.

UN PO' DI SPAZIO PER DIRE CIO' CHE VUOI...

Ti ringrazio molto. Dico volentieri il silenzio