The first day of summer

08.06.2016 02:37

Anche quest'anno la scuola è finita, sebbene la cosa non mi riguardi più personalmente da ormai oltre vent' anni, io vivo ancora con i ritmi del calendario scolastico.
Per me l'anno inizia a settembre e finisce a giugno, inizia con l'autunno e finisce con l'estate. Qualche giorno fa ho sentito la proposta della ministra Giannina di tenere le scuole aperte anche nel periodo delle vacanze e di
domenica. L'idea è stata apprezzata da molte mamme (non si parla più di genitori ma solo di mamme, evidentemente i padri non esistono più, sono assenti, si disinteressano, immaturi, irresponsabili oppure sono figure che non contano più nulla)
La cosa mi mette una tristezza infinita perché ripenso alla mia infanzia, alla mia adolescenza e a quanto era (ma lo è ancora adesso) importante l'estate. Già solo il nome è armonia "E S T A T E" un suono bellissimo ...aspettavo tutto l'anno luglio e agosto per andare un po' di settimane al mare, per staccare un po' la spina ed ora si vuole eliminare e  rovinare anche questo sogno dei bambini.
Ricordo quei tempi con nostalgia, i miei genitori facevano le ferie nello stesso periodo... sì, può sembrare strano, ma all'epoca si riusciva ancora a fare così. Se lo racconto oggi ad un ragazzino, mi sento un po' come il vecchio della canzone di Guccini "un vecchio e un bambino"
Partivamo insieme con la macchina carica, senza aria condizionata e senza navigatore; ogni anno si ripetevano le stesse scene divertenti: mio papà voleva aprire il finestrino mentre a mia mamma dava fastidio l'aria, poi la solita insofferenza per le code al casello e per trovare parcheggio. Mio padre si portava le macchine fotografiche con la borsa pesantissima che faceva portare da noi, piena di obiettivi ingombranti. Facevamo passeggiate e giocavamo in spiaggia, i miei genitori si fermavano tre settimane, io rimanevo di più con i nonni ed erano momenti semplicissimi, ma nello stesso tempo bellissimi. Porterò per sempre nel cuore i ricordi quel periodo fatto di piccole gioie ma sereno.
Passavo l'anno a fare cose che non mi piacevano con la consolazione che prima o poi sarebbe arrivata l'estate, sarebbero arrivate le vacanze e allora riuscivo a sopportare tutto, facevo il conto alla rovescia sul calendario e con questo pensiero ero in grado di superare anche le peggiori rotture di palle.
Ho continuato così anche alle superiori, in particolare amavo l'ultimo giorno di scuola, all'uscita mi fermavo ad Alba a mangiare qualcosa da Carmelo al bar rozzo, faceva caldo, finalmente potevo mettermi le All Star senza calze, che nei primi giorni in cui le portavo, a forza di camminare per la città, mi procuravano delle lacerazioni a livello del calcagno che bruciavano come il fuoco, ma era un dolore piacevole, perché sapevo che era il segno che era arrivata l'estate, era il dolore dell'estate!
Senza telefonino e senza internet andavo a fare un giro nei negozi di dischi, magari da Amabile in sala giochi in piazza del Duomo, in edicola a prendere Rumore e poi a piedi fino ai giardini vicino all'enologica, dove ogni anno si teneva un concerto. Iniziava al pomeriggio con i gruppi della zona e di sera c'era la band più famosa che veniva da fuori. Birra, fumo, musica e le ragazze che per il caldo iniziavano a scoprirsi e mi facevano sognare e innamorare. D'estate di sera uscivo o rimanevo sul balcone, alle 22 era ancora chiaro, rumore di motorini appena comprati per festeggiare le promozioni, puzza di miscela e in lontananza i suoni delle orchestre liscio che allietavano le serate estive delle feste patronali nei paesi delle Langhe. Nessun voglia di andare a dormire e nessun problema, tanto il giorno dopo si poteva dormire fino a tardi.
L'idea di vietare le vacanze è inquietante. Le mamme sono preoccupate perché ai bambini che non vanno a scuola può venire l'idea di uscire in strada e magari abbandonare per qualche settimana i baby sitter elettronici, internet o la playstation. Corrono il rischio di divertirsi, di andare a giocare a pallone, o addirittura in bicicletta. Non si può correre questo pericolo, meglio abolire le vacanze, tanto i pochi genitori che non sono separati o divorziati non andrebbero in vacanza con i figli, perché è già difficile che si incontrino per qualche ora durante la giornata, a causa di turni differenti ed è impensabile che una coppia riesca a fare le
ferie nello stesso periodo e poi è improponibile chiedere due settimane consecutive di ferie al giorno d'oggi. Se hai una pretesa del genere, ti etichettano come sovversivo, terrorista, viziato o fannullone. Le ferie non le puoi fare quando decidi tu e poi che non siano più di una settimana unita ad un'altra, perché c'è il grosso pericolo che il dipendente perda il ritmo, non bisogna staccare mai... e comunque anche se esistesse per un raro caso: 1)una coppia unita 2) che fa le ferie nello stesso periodo 3) per due settimane... 4) mancherebbero i soldi, quindi... le vacanze sono inutili, pericolose e soprattutto poco produttive!
Per questo, dato che i bambini saranno i futuri stagisti, precari e sfruttati del futuro, tanto vale farli abituare a non avere vacanze, a lavorare di domenica, d'estate, nelle feste comandate, almeno saranno già pronti per il loro avvenire, non saranno choosy, come diceva la Fornero. Io penso che le nuove generazioni avranno tanto tempo per imparare a farsi rubare la vita, a farsi sfruttare, a rispettare regole imposte, a farsi umiliare e prendere in giro, a lavorare gratis per tutta la vita con i turni di notte, di sabato, di domenica, a Natale, Capodanno e in tutte le feste, a farsi pagare con i voucher, ad accettare mobbing mobbing e umiliazioni pur di avere uno stipendio da fame, per poi (se nonostante tutti questi tentati omicidi ci arriveranno) andare in pensione a 80 anni, per poco tempo prima di morire con qualche malattia creata e non curata appositamente per eliminare le risorse umane non più utilizzabili. Quindi, lasciate in pace i bambini/ragazzi in questi pochi anni sereni, prima che entrino nel nostro "fantastico" mondo di adulti, lasciateli in pace almeno fino a quando sono studenti! E fate fare 'sti due mesi di vacanza senza rompere le palle anche su questo! Avranno tempo a fare sacrifici e rinunce per tutta la vita!
Non ho mai trovato giusto nemmeno far lavorare i bambini d'estate, usarli per lavori socialmente utili, con la scusa che così imparano ad essere autonomi e si guadagnano qualcosa. In realtà è solo ipocrisia e buonismo, solo per non pagare uno stipendio vero ad un adulto.
L'estate non si tocca, è sacra, le vacanze sono da assaporare minuto per minuto, bisogna goderne ogni secondo. La vita è corta e la giovinezza non tornerà una seconda volta. I giovani si devono divertire e collezionare attimi di felicità da portare nel cuore nella vecchiaia come preziosi ricordi. Spegnete il pc e uscite, ora che lo potete ancora fare, perché l'estate è corta e senza accorgervene vi ritroverete a 40 anni a passare le vostre giornate in un ufficioo, in una fabbrica o in un centro commerciale!

Oggi ho voglia di ascoltarmi gli Screeching Weasel, perché per me il primo giorno d'estate ha sempre coinciso con l'ultimo giorno di scuola