Lei non sa chi sono io

02.07.2016 00:47

LEI NON SA CHI SONO IO...Non ho mai sopportato questa frase, non ho mai tollerato le gerarchie, le divisioni fra gente che conta e persone invisibili, qualcuno viene messo su un trono senza meriti particolari ma semplicemente grazie a soldi, parentele importanti o raccomandazioni; gli altri, spesso migliori, condannati ad essere manovalanza, sempre ignorati, colpevolizzati, condannati e derisi a prescindere. Le persone che dobbiamo rispettare sono quelle che dovrebbero proteg...gerci, curarci o garantirci un futuro, invece nascoste da un titolo, una divisa, una mansione superiore alla nostra ci incutono timore, ci ricattano, sfruttano e noi siamo sempre pronti a ringraziare e ad inchinarci davanti a loro. Tutti sognano di diventare importanti, avere potere, fare carriera, passare davanti agli altri, ottenere una corsia preferenziale e avere "sotto" schiavi, dipendenti, inferiori da terrorizzare. Tutti sperano di arrivare al punto di poter prendere decisioni importanti per la vita di altri. Tutti sognano di diventare capi, leader, di essere proprio come chi li sfrutta, anzi peggio. La società è come una grande caserma in cui pochi eletti danno ordini a soldati che eseguono comandi senza sapere nemmeno il motivo. Ho visto molte persone cambiare completamente atteggiamento, erano come me, ma quando hanno avuto l'illusione di avere un finto potere, si sono trasformate in freddi computer programmati senza sentimenti. Sono diventate peggio di chi criticavano. Penso succeda un po' in tutto il mondo, ma soprattutto in Italia, come diceva frankie hi nrg in quelli che benpensano "sono arroganti coi più deboli e zerbini coi potenti". Se sbagliano qualcuno sistemerà i loro errori, in ogni contesto e in ogni luogo sono sempre ben accetti, non pagano mai e non trovano mai strade in salita, spesso chiedono sacrifici ai sudditi mentre loro vivono nei privilegi, comprano tutto: lauree, sentenze, amicizie e amore. C'è sempre qualcuno che farà le cose al posto loro, senza essere retribuito e senza essere nemmeno considerato. Non sbagliano mai, e se lo fanno, con il denaro troveranno qualcuno che si prenderà la colpa di ogni errore. Benefattori, professionisti, ammirati, stimati, rispettati che sfruttano e vengono ringraziati, abusano del loro potere e vengono premiati. E' brutto chiamarla mafia...in ogni situazione si può utilizzare un termine diverso, più moderno, magari in inglese, ma il senso è quello e la legge non è uguale per tutti, non viene riservato a tutti lo stesso trattamento, non  abbiamo tutti gli stessi diritti.