Italiani

31.07.2018 02:24

Mi capita spesso di vedere dei post in cui si fa notare la smisurata differenza fra gli immigrati italiani della prima metà del novecento e gli stranieri che oggi arrivano in Italia. Di solito si dice che gli italiani non creavano problemi, si integravano benissimo nei posti in cui andavano, rispettavano le leggi ed erano benvoluti. Tutte cose a cui crediamo solo noi perché ci fa star bene sentirci più buoni di tutti, sentirci diversi da quelli che adesso arrivano da noi. Si dice che gli italiani emigravano per lavorare, perché quelli che adesso sono schiavizzati nei campi a raccogliere pomodori dieci ore al giorno per due euro all'ora o quelli che lavorano in nero e muoiono nei cantieri senza identità, senza protezioni sono in un villaggio vacanze? <<Gli italiani erano umili e rispettavano la legge>> quando sento queste cose mi viene in mente la strage di San Valentino del 1929 uno dei più cruenti regolamenti di conti della malavita negli Stati Uniti, uno dei tanti episodi di violenza collegati all'Italia perché ordinato da Al Capone, mi viene in mente anche la più recente strage di Duisburg del 2007, la sera di ferragosto vennero uccisi sei esponenti di una 'ndrina di San Luca in un ristorante italiano della città tedesca. Un agguato violentissimo in stile isis, un attentato così cruento la gente del luogo non l'aveva mai visto. In tutto il mondo gli italiani sono associati ai ladri, alla mafia, alle truffe, alla corruzione, alle cose fatte "alla cazzo" Ci siamo già dimenticati le vignette di Charlie Ebdo dopo il terremoto del centro Italia? Oggi sentivo un giornalista in tv che diceva <<l'Italia sta veramente diventando un Paese razzista?>> Basta guardarsi attorno per vedere che c'è discriminazione in ogni ambiente e non solo per il colore della pelle, per qualsiasi cosa. Dobbiamo far parte di un gruppo, di un branco, di un'associazione, solo così ci sentiamo forti. Solo così puoi andare avanti anche con disonestà senza problemi, se non ti vesti, non parli, non ti diverti come fanno gli altri non sei nessuno, questo come si può chiamare se non razzismo? Nel 1938 in Italia (non su Marte) furono emanate le leggi per la difesa della razza, Mussolini è vero era un dittatore, ma all'inizio era apprezzato da tantissime persone, anche da molti intellettuali, quindi quello che si sente in questi giorni non mi stupisce, è qualcosa di dormiente che è nella maggior parte della gente che aspetta pazientemente una scintilla per esplodere.
Viviamo in periodo in cui sembra non si possa fare a meno di odiare, con la scusa che solo così potrà tornare a trionfare il bene, crescono sempre di più i nazionalismi, l'orgoglio di far parte di qualcosa, l'idea che noi siamo i buoni, i giusti, abbiamo sempre ragione e... VINCEREMO. Io faccio fatica e un po' mi vergogno pure ad appartenere al genere umano, figuriamoci quanto me ne frega dell'orgoglio nazionale e proprio per questo però sono una zecca, uno che non dovrebbe permettersi nemmeno di parlare. Tutti ormai pensano di essere i depositari della verità appresa soprattutto dalle bufale su internet, ma forse ogni tanto bisognerebbe provare a disconnettersi e cercare di vedere le cose dall'esterno senza pregiudizi, magari si noterebbero tantissime contraddizioni nel nostro modo di pensare. Consiglio a tutti di guardare questo video e poi riflettere. Gli italiani non scappavano da nessuna guerra, erano soltanto dei migranti economici che non avevano nessuna intenzione di integrarsi. Se non piacevano le abitudini dei tedeschi potevano tornarsene da dove erano venuti. D'altra parte io non sono razzista ma... voi fareste andare in giro vostra figlia con stranieri rissosi armati di coltelli?