Week end al centro commerciale

17.12.2011 03:04

Ci siamo, sta per arrivare un altro week end, mi ricordo un po’ di anni fa quando tutti aspettavano questo momento perché con un paio di giorni liberi, c’era la possibilità di andare a fare un giro, una gita magari in montagna, al mare o anche solo fare una passeggiata per le vie della città, andare al bar o in qualche locale. Sono passati pochi anni e la globalizzazione si è fatta sentire anche in una piccola città come Alba, perché adesso il tempo libero si passa in un mondo parallelo che si chiama centro commerciale. Ricordo quando ero piccolo, le code in autostrada al casello per andare al mare, adesso ci sono per trovare un posto nei parcheggi infiniti che non bastano mai dei centri commerciali, quindi la giornata di riposo inizia già in modo stressante, dopo una settimana passata al lavoro finalmente il week end e ti trovi a dover affrontare altro stress, ma sembra una droga, sembra che non se ne possa fare a meno, in effetti tutti questi luoghi servono a riempire il vuoto della nostra vita, appena entriamo vediamo un sacco di gente, colori, musica, offerte convenienti, c’è chi ti vuole offrire il caffè, chi ti dice che hai vinto libri, chi ti vuole fare assaggiare nuovi prodotti senza impegno, insomma ci rendiamo conto che c’è qualcuno che ci cerca, non siamo soli, che tutto è bellissimo, tutto è conveniente, a portata di mano, basta solo avere la carta di credito piena e poi compri oggi e inizi a pagare fra 6 mesi, non pensiamo al futuro, magari fra due mesi non avremo neanche più un lavoro precario però approfittiamo oggi dello sconto poi penseremo come fare a pagare. Non esistono più gli altri posti, c’è tutto quello che ci serve li dentro, c’è tutto quello che cerchiamo al centro commerciale, c’è sempre la stessa stagione fa caldo d’inverno e fresco d’estate , è il paradiso e noi crediamo in questo posto, lasciamo il nostro tempo, i nostri soldi, i nostri sogni, la nostra vita, è il nostro carcere, ma lo adoriamo, non vorremmo uscirne mai. E’ pieno di gente allegra, ci sono commesse che girano con i pattini con su una maglia con scritto “posso aiutarla?” commessi preparatissimi con camice bianco, sembrano medici e sapranno darti consigli su come usare il piccolo gioiellino tecnologico che stai per acquistare e se poi non funzionerà non sapranno darti risposte ma non importa, l’unica certezza è che se aggiungi altri soldi la garanzia si estende per ben quattro anni. La cosa importante è avere l’oggetto più caro, più alla moda ad ogni costo. I bambini iniziano fin da piccoli a fare i capricci se i genitori non comprano qualcosa e pian piano crescendo arrivano anche alle minacce e ai ricatti e i genitori, quasi tutti divorziati per accattivarsi la simpatia dei figli fanno a gara a chi li vizia di più. Se i figli non possono avere la playstation, il cellulare più moderno o altre inutilità ne fanno un dramma e alla fine o la mamma o il papà cedono sempre. Per non parlare poi degli outlet dell’abbigliamento, capi firmati scontatissimi, sembra che ti regalino la roba, fra sconti, saldi, offerte varie con punti e buoni; poi ti accorgi che in un giorno puoi spendere tutto il tuo stipendio solo per avere una maglia firmata da poter sfoggiare al lavoro! Si, perché ci sono persone che hanno il terrore di poter dare l’impressione di essere povere, magari stanno senza mangiare per giorni, fanno due o tre lavori, si fanno sfruttare e umiliare e poi si comprano una maglia sulla quale deve essere scritto grosso dolce e gabbana, si deve vedere da lontano che hanno classe e sono superiori. Non c’è che dire il lavaggio del cervello è riuscito proprio bene, complimenti! Ormai non ne usciremo più perché i potenti puntano soprattutto sulla dipendenza che danno questi posti alle nuove generazioni. Io forse sto iniziando ad invecchiare, sarò un po’ nostalgico, però mi mancano le domeniche passate al barrozzo, le giornate passate in strada anche con la pioggia o con la neve, mi manca il mare d’inverno, il verde dei prati di montagna, mi manca la felicità, la gioia di vedere dei posti belli anche con il portafoglio vuoto. Sono stufo dopo una settimana chiuso in un ufficio di dovermi chiudere in un altro posto soffocante e dover pagare per prendere cose quasi sempre inutili che non userò, non voglio sentirmi obbligato,non mi sento libero, non mi sento bene,perché quando entro anch’io cado nella trappola ed è impossibile uscire dal centro commerciale senza spendere come minimo 50 euro anche solo per delle cazzatine. Riprendiamoci la nostra vita, i colori veri del mondo della natura, riprendiamoci le città, ricominciamo a viaggiare a sognare veramente e a lottare! Usciamo dalla prigione nella quale ci siamo rinchiusi, torniamo a sentire la gioia delle cose semplici delle cose vere, lasciamo il mondo finto che ci stanno preparando. Questa è una critica che faccio anche a me stesso, perché non sono diverso dalle altre persone, non mi sento migliore, sto solo riflettendo e sto solo cercando di capire dove stiamo andando….a schiantarci a tutta velocità con un finto sorriso contro un futuro di cemento e plastica