In cattività

29.12.2011 03:59

...e mi ritrovo qui nella mia cella in questo ambiente soffocante, guardo l'ora le 17:07, ancora troppo tempo prima di avere il permesso di poter respirare l'aria fresca della sera,eppure mi pareva di aver iniziato già da un'ora,ogni giorno é maledettamente uguale,sento le voci attorno a me, sento le solite frasi, dico le stesse cose, ricevo le stesse risposte e all'improvviso ho la sensazione di non riuscire più a sopportare tutto questo,le parole urlate diventano sempre più forti,sono come martelli che picchiano la testa e inizio a riflettere sul perché di questa condanna,di questa tortura giornaliera. Guardo attorno a me e vedo tutte persone che come ipnotizzate gesticolano,parlano e sorridono ad uno schermo,non sembrano neanche accorgersi che le osservo,provo a dire qualcosa ma nessuno mi sente,sono come invisibile e loro sono concentrate,stanno vivendo in una dimensione parallela,non sembrano avvertire tutta questa pesantezza che provo io, mi chideo come riescano ad immergersi così serenamente in questo inferno,forse perché rimangono qui meno tempo di me, forse perché è da poco che hanno iniziato, chissà...io,oggi,come sempre del resto, ho iniziato a stare male appena ho messo piede nel corridoio,ho iniziato ad avvertire l'aria calda, viziata, pesante,fastidiosa,ho iniziato a sentirmi già indietro rispetto agli altri ancora prima di cominciare!  "Dobbiamo crederci, siamo bravi, se é vero che i clienti non comprano allora come mai tutti i giorni ci sono le solite persone che riescono a fare sempre l'obiettivo?" Questa frase é un classico che in teoria dovrebbe spronare le persone a fare di più, in realtà fa solamente incazzare perché é una frase costruita e non ci crede neanche chi la dice, serve solo per farti sentire inferiore, un fannullone, un parassita, uno che va a lavorare solo per scaldare la sedia, come se questa tortura giornaliera di 8 ore non valesse come minimo 1000 fottutissimi euro!  A volte mi chiedo chissà cosa direbbero gli extraterrestri se arrivassero in questo posto in questo momento, chissà cosa penserebbero di noi,magari loro vivono in un mondo dove gli esseri non devono vendersi tutto il giorno per sopravvivere, magari loro hanno saputo creare un altro tipo di società migliore,diversa dalla nostra.Improvvisamente alle mie spalle un grido interrompe questi pensieri "forza, forza che sei indietro, stai facendo il lotto nuovo, insisti che questi sono buoni!!!"  E' deprimente essere un piccolo ingranaggio di una macchina gigantesca che se é troppo lento viene immediatamente sostituito da uno nuovo, é deprimente questa guerra fra poveri che mette in lotta chi dopo anni di difficoltà ha raggiunto una precaria sicurezza e chi accetta tutto pur di avere l'illusione di poter andare avanti ancora un paio di mesi. a vita é finta come una trasmissione televisiva. Se vi é già capitato di assistere ad un programma televisivo dal vivo, dovreste sapere che in ogni programma dove é presente il pubblico esiste una figura che istiga gli spettatori a fare casino ad applaudire,urlare a fingere entusiasmo senza motivo; per la società la cosa più importante é fingere di essere sempre contenti e appena si spegne la telecamera finisce tutto. I nostri rapporti sono così, i colloqui di lavoro, il lavoro stesso, gli annunci, le offerte al supermercato,il rapporto con gli altri, le amicizie,la burocrazia,la scuola,il benessere,la politica. Siamo obbligati ad essere ottimisti e contenti perché nessuno vuole stare con uno sfigato con problemi. Facciamo tutti beneficenza, siamo tutti tolleranti, siamo tutte brave persone e non riusciamo neanche a vedere chi ha bisogno di aiuto. Appena abbiamo un po'di lurido potere rinneghiamo tutto quello che abbiamo detto il giorno prima e la cosa peggiore é che non siamo in grado nemmeno di renderci conto di quello che stiamo facendo. Riusciamo a guardarci tranquillamente allo specchio senza farci schifo. Facciamo guerre fra noi, ci ammaziamo, ci ammaliamo, senza vedere chi é il vero colpevole che é il nostro burattinaio, che ci comanda e ci illude che siamo liberi perché compriamo i suoi prodotti,guardiamo i suoi programmi in tv, lavoriamo per le sue aziende. Se proviamo a riflettere ci accorgiamo che ogni giorno fatichiamo, lavoriamo per uno stipendio che siamo convinti di spendere per noi, ma in realtà va in fumo anzi arricchisce ancora di più chi é già ricco. I nostri sforzi servono per pagare debiti, rate, bollette, benzina, affitti o mutui, é un gigantesco circolo vizioso che non finirà mai. Provo di nuovo a guardare l'ora mi sembra che siano passati almeno 20 minuti invece sono le 17:09, lo schermo continua a vomitare anagrafiche di sventurati che non si libereranno mai più di queste chiamate, come in una catena di montaggio,ogni istante é calcolato, ogni pausa é una perdita di tempo che non aumenta il fatturato e fa perdere dei soldi e una macchina che fa perdere soldi va sostituita. Nella mia vita più del 70% delle cose che faccio non sono per me,non sono scelte da me e non mi fanno star bene. Inizia presto l'imposizione di modelli e di regole che non ci appartengono, l'emarginazione dei diversi,la competizione. Le prime cose che impariamo già dai primi anni della scuola sono il perbenismo, l'egoismo, l'indifferenza, l'apparenza e soprattutto l'esteriorità, già da quando siamo piccoli vogliamo essere come quel bambino che tutti cercano, che ha successo, simpaticone. Se non ci comportiamo come lui non solo veniamo ridicolizzarti e isolati ma saremo anche considerati anormali. Più il tempo passa e più diventa difficile stare al passo con i vincenti con le loro firme con i loro interessi. Ricordo i primi anni delle medie di quanto mi sforzassi di farmi piacere il campionato di calcio per poter stare aggiornato e discutere con i miei coetanei ma non me ne fregava niente e non riuscivo proprio a farmelo piacere ed é stato sempre così anche in futuro, cambiava solo l'argomento che dovevo farmi piacere perché quello che mi faceva stare bene non interessava nessuno. Oggi pomeriggio comunque il tempo non passa, non vedo l'ora di uscire e salire in macchina,adoro il viaggio di ritorno dal lavoro di sera, vorrei che non finisse mai forse perché é uno dei pochi momenti della giornata in cui mi sento libero, mi piace stare con la campagna sileziosa di notte. Quasi il 90% di quello che ci circonda é finto e anche noi non esprimiamo veramente quello che abbiamo dentro neanche con le persone che sono più in sintonia con noi. Siamo come pagliacci, acrobati in un gigantesco circo, tutti in cattività ma tutti contenti con un sorriso e una maschera da indossare per ogni situazione, dobbiamo essere dei professionisti sempre all'altezza..