Li sento parlare del mio futuro

21.03.2012 01:24

Questa é del 1998 e parla di tutte quelle persone che decidono e programmano il nostro futuro senza ascoltare i nostri bisogni e le nostre esigenze. Noi siamo solo numeri, solo macchine al sevizio di persone che ci usano per aumente il loro potere. Ci illudono ma noi non decidiamo quasi niente della nostra esistenza.

 

Li sento parlare alla televisione,

parlano alla mia generazione,

li sento parlare del mio futuro,

l'unica certezza che ho é che sarà duro,

non ti fidare di chi parla senza ascoltare,

non riverire chi ti vuole incatenare,

li sento parlare anche nella mia città,

vogliono costruire sulla tua vita la loro libertà,

hanno deciso che qui c'é posto solo per loro,

ti sfruttano e lo chiamano lavoro.

Se qualcuno ti sorride non ti fidare,

ti vuole aiutare e ti farai schiavizzare.

Bravo bambino, fai la nanna piccino,

svegliati al mattino e prendi il tuo pulmino,

devi ubbidire, lasciati educare

e poi ricordati bene chi devi votare.

Mentre gli incubi diventano realtà,

osano chiamare tutto ciò libertà

e mentre la tv ti fa divertire,

non pensi a quanti operai possono morire.

Non ti fidare di chi non piange mai,

non ti fidare di chi ti dice che non ci saranno guai,

uccidi tutta questa finzione,

prova a ricordarti che cos'é la rivoluzione.

Mentre la noia la chiaman divertimento,

tu appasisci in mezzo al cemento

e i tuoi bisogni diventano capricci,

se fai domande non permettono che ti impicci.

Prenditi qui quello che non ti danno,

insegnagli quello che non sanno,

spiegagli che non siamo tutti robot o drogati

e che i proletari son stufi di essere incatenati.

Bravo soldato, tu servi lo stato,

chi é renitente vale meno di niente,

fatti ipnotizzare da chi é più potente

l'unico modo per socializzare con la gente