Vorrei che questa strada non finisse mai

04.04.2013 17:09

Curiosando fra vecchi fogli (non butto mai via niente) ho trovato questi pensieri che scrissi ormai sette anni fa, rileggendoli sono riuscito a rivivere quel momento della mia vita, qualcosa é cambiato ma alcune cose sono rimaste esattamente come allora, quindi ho deciso di condividere queste sensazioni.

Finalmente é arrivata l'ora del viaggio, non importa se sarà breve, cerco di assaporare ogni momento di questa temporanea sensazione di libertà, salgo in macchina, accendo il motore e non parto immediatamente, sento passare attimi preziosi in cui sono solo con me stesso. La mia macchina é come un rifugio, chiudo la portiera, anche se qualcuno mi chiama faccio finta di non sentire; per oggi ho chiuso con tutti, con il mondo intero. Il buio ormai é sceso su Valle Talloria, l'auto é il luogo ideale per nascondersi. Tutti corrono verso casa, girano a destra verso Alba, io devo prendere la strada opposta, anche in questo caso, come in ogni cosa, voglio o devo fare sempre il contrario di quello che fanno gli altri. Ne approfitto per assaporare la tranquillità, non c'é nessuno in giro sulla strada che devo percorrere, é un po' come se fosse una metafora della mia vita, posso scegliere tanti percorsi diversi per arrivare alla meta, a casa, c'é la via che non é illuminata per niente, in mezzo ai boschi, dove il telefono é irraggiungibile, con la possibilità di incontrare cinghiali o dove se si incrocia un'altra macchina, bisogna fermarsi perché la strada é molto stretta; c'é quella più illuminata, più larga, comunque sempre poco frequentata. Oggi scelgo quest'ultima, anche perché é leggermente più lunga e io, questa sera vorrei che questa strada non finisse mai. Mi sento a mio agio, é l'unico momento della giornata in cui mi sento a mio agio, guidare nella notte in campagna nelle Langhe, fra le infinite strade tutte uguali, fra salite, discese e curve. Scelgo la strada più lunga e per giunta vado anche lentamente, é l'unico momento della giornata in cui posso scegliere la velocità adatta a me. Mi sento libero, posso pensare, mi tornano in mente i tanti sbagli che faccio sempre, ogni giorno. Penso a quante volte ho percorso questa strada e a quante volte l'ho percorsa con stati d'animo completamente diversi, quando va tutto bene e per qualche minuto mi sento forte e sicuro di me, quando mi sento solo, quando sono triste, oppure sono allegro, quando ho mal di testa, o ancora le volte in cui sono euforico. La strada é sempre la stessa ma la vedo diversa ogni volta. Questa sera più mi avvicino a Rodello e più rallento per ritardare un po' e vivere queste sensazioni per il maggior tempo possibile. Devo fermarmi; sì, solo un attimo, non voglio ancora arrivare, voglio fermarmi e capire perché devo sempre trovare una giustificazione a quello che faccio, alla mia introversione. Le luci di Alba che vedo da quassù mi mi mettono un po' di malinconia, non so perché, ma é sempre stato così, mi fanno pensare al passato, a quello che ho perso; sono contento perché a casa qualcuno mi aspetta, ma il nodo in gola c'é sempre, non passa mai, forse perché qualcosa mancava e qualcosa manca anche adesso. Vorrei che questa strada non finisse mai, forse perché sono a mio agio solo in questo momento; il silenzio é come un massaggio, dopo otto ore passate in un call center con la testa che scoppia. Quanto é bella la calma della campagna, sto bene in assenza dei rumori dell'ufficio, della produttività, degli obiettivi da raggiungere. Torno in vita senza l'aggressività, escludendo le vostre motivazioni che dovrei avere; rinasco senza mordente, in assenza della competizione, della fretta, senza sentire urlare, senza sentire ridere, privato da voci, agitazione, libero dal dover dire bugie, senza invidia, cattiverie, dimenticando il carattere che mi volete imporre, senza dover "tirar fuori le palle" senza dover nascondere niente perché ci sono solo io e con me la strada buia, le curve, la pioggia, la nebbia o la neve. Poco importa, questo é il momento più bello della giornata e percorrerei questa strada anche ad occhi chiusi, la conosco troppo bene, é prevedibile come ogni giornata ed é diventata come la mia vita . Per questo vorrei fermare il tempo in questo istante. Mi sento a mio agio con i rumori del bosco, con le lucciole, i caprioli e con tutto quello che mi circonda, anche con ciò che nemmeno si vede e so che cosa sia. Decido io il mio prossimo passo e arrivato all'incrocio, invece di girare a sinistra per tornare a casa, potrei proseguire, sparire e non tornare più, continuare questo bisogno di essere sulla strada, senza sapere quale possa essere la meta da raggiungere, ma comunque sempre di notte, sempre nell'incertezza della nebbia e nell'instabilità della pioggia. Non farò mai una scelta di questo tipo, non sono mai stato coraggioso, scelgo sempre la via che mi riporta a casa, penso che avrò tanto tempo per non avere nessuno e per odiare la solitudine.Questa sera, però, vorrei che questa strada non finisse mai, ma il tempo scorre non si può fermare, sono quasi a metà del percorso, musica in sottofondo, raramente incrocio altre auto e quando capita con i loro fari accecanti mi distolgono dai miei pensieri. Stavo pensando a te, provavo ad immaginarti in questo preciso momento, chissà che cosa stai facendo, d'impulso guardo il cellulare per vedere se ci sono chiamate o messaggi. Anche se esteriormente non si vede, la mia vita é cambiata moltissimo negli ultimi anni, quante cose sono successe, ma alla fine provo sempre questa sensazione di malessere e insoddisfazione, non sono bravo a prendere decisioni, a fare le scelte giuste, agisco sempre d'istinto, puntualmente sbaglio, rimango con la sfiducia e i sogni che sempre più difficilmente cerco di mantenere vivi. E' un finale un po' scontato, ma é l'unica certezza.Vorrei essere con te questa sera, felice, condividere questi pensieri con qualcuno che riuscisse a capirli, magari accanto a me sul sedile del passeggero, però mi sento sempre più solo in questo mio cammino.Vorrei percorrere almeno per una volta questa strada di corsa, con la fretta di arrivare, ma non é così, sono quasi arrivato, sentirò le stesse domande di sempre e darò le solite rassicuranti risposte. Ancora una breve sosta, tiro giù il finestrino, respiro a pieni polmoni un po' di aria fresca e pulita, dopo una giornata passata in un luogo, una stanza, un ufficio che per tutto l'anno ha un'unica stagione, afosa, soffocante, con un'aria pesante e irrespirabile; ancora uno sguardo ad Alba dall'alto, voglio portarmi quest'attimo dento di me, forse mi darà coraggio. Mi preparo, devo nascondermi, ancora qualche curva e passerò al Garombo, poi metterò in folle sulla discesa che passa davanti al cimitero, manca poco, sento un leggero dolore allo stomaco, aspetto per otto ore di finire di lavorare e adesso vado piano, non vorrei ancora tornare, vorrei continuare la strada tutta la notte, vorrei un sogno da realizzare, una meta da raggiungere ma é tutto programmato, non da me. Ancora pochi metri ed entrerò in cortile, forse sarà una nottata pesante, magari dormirò poco e farò incubi, ma non c'é più tempo per pensare, la strada é finita, scendo, chiudo la porta, i cani mi corrono incontro, a loro non serve molto per essere felici, avrebbero tante cose da insegnarmi. Ora rimarrò nascosto fino a domani e poi tutto si ripeterà