Una nuova giornata in quella che tutti chiamano realtà

11.10.2018 03:13

Ci sono giorni in cui il risveglio è un'esperienza inusuale, sgradevole come un'interferenza su una trasmissione radio o una buca presa viaggiando in piena velocità in autostrada. Provo una sensazione di disorientamento e solo dopo pochi istanti capisco che è la sveglia ad aver ucciso la mia realtà parallela.
Un vero e proprio omicidio e dopo poco tutto svanisce, evapora, si scioglie e si dissolve rapidamente, sempre più velocemente. Con tutte le mie forze cerco di inseguire il sogno che mi abbandona ma non riesco più a raggiungerlo e vengo catapultato nella realtà.. o almeno in quella che tutti chiamano realtà. A volte ho l'impressione di aver provato la vera essenza della vita proprio quando il mio corpo era immobile sul letto e io vivevo da un'altra parte e mentre mi svegliavo, sentivo che stavo per abbandonare un'altra dimensione.
Il passaggio dal sonno alla veglia per me avviene quasi sempre con un trauma. Faccio fatica ad addormentarmi, spesso cerco di resistere il più possibile perché quando mi abbandono non so dove andrò a finire però sono consapevole che il viaggio di ritorno sarà duro. Al risveglio mi ritrovo stanco con la bocca aperta, la gola secca, intravedo la luce spenta del cielo nuvoloso che si insinua dalla finestra e il soffitto bianco davanti a me ed è un po' come riprendere i sensi dopo uno shock. Ho la percezione di aver fatto un viaggio lunghissimo nel tempo e nello spazio.
A volte provo fastidio perché poco prima stavo bene, mi sentivo leggero e anche se non ricordo quasi mai il sogno, resta la sensazione che rimane dentro di me...ed è reale, ma rapidamente scivola via come acqua in una grondaia, impossibile da afferrare.
Mi sentivo bene, ero felice e non so perché...vorrei che quel sogno non finisse e allora provo a riaddormentarmi, ma è come quando sali all'ultimo momento su un treno che sta per partire e dopo pochi secondi ti accorgi che è quello sbagliato... è troppo tardi, non si può più scendere, bisogna proseguire nel viaggio sbagliato. Con un ultimo disperato tentativo provo ugualmente a chiudere gli occhi ma pian piano la sensazione svanisce, spazzata via dai rumori del mondo che si sta svegliando. Vorrei afferrare almeno un po' di quella gioia e nasconderla in tasca per portarla con me per tutto il giorno e usarla nei momenti in cui ne ho bisogno ma non è possibile trattenere questa strana felicità irreale. Forse ho questa impressione perché nel sogno c'era qualcosa di cui ignoro l'esistenza ma di cui sento la mancanza, forse c'era quello che in questa vita non esiste, quello di cui ho bisogno. Nei sogni tutto è possibile, non esiste il tempo, non si invecchia, si può tornare bambini, si può persino volare...sì, volare e i sogni sono come un grande aereo, basterebbe solo saperlo pilotare e potrebbe portarci in un mondo ideale dove è sempre estate, dove c'è il mare, dove c'è sempre il sole, la musica, i colori, gli animali e soprattutto ci sei tu accanto a me, ma non c'è niente da fare, io non sono un bravo pilota e ho paura di volare, se richiudo gli occhi vedo solo nero, vedo il nulla, allora meglio arrendersi e trovare il coraggio di affrontare il giorno, ma rimane sempre la voglia di capire dove vanno a finire i sogni per poterli ritrovare. Con il risveglio in questa vita torna però sempre la solita ansia; la sera prima mi sono addormentato senza nemmeno ricaricare il cellulare, ho cose in sospeso, cose che ho dimenticato, che non ho finito, magari è successo qualcosa mentre dormivo e io non me ne sono accorto, qualcosa di brutto e io non ho sentito, devo controllare se ci sono chiamate o messaggi, chissà se tutto quello che ho lasciato ieri lo troverò ancora oggi.
Mi irritano i rumori che arrivano da fuori, dalle altre stanze... c'è sempre qualcosa che non va, fin da subito, devo alzarmi in fretta, ci sono tante cose da fare,
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco, vedo uno sconosciuto, la connessione non è ancora completata, non ho ancora preso completamente il controllo di me.
Butto un po' di acqua ghiacciata sul viso e dopo... sì, mi vedo, sono io, ora sono pronto ad entrare in questa stretta gabbia, in questo corpo. Ci sono troppi limiti, troppe regole, troppi schemi da seguire, mi sembra di essere una stringa non modificabile di un linguaggio di programmazione o un risultato non opinabile di un'operazione matematica e io... ODIO LA MATEMATICA, ma io so cosa succede nei sogni ed molto meglio l'incoscienza, l'ingenuità e persino l'immaturità della fredda realtà, o almeno di quella che tutti chiamano realtà... in ogni caso, un'altra giornata è iniziata e nonostante tutto spero che sia semplicemente una BUONA GIORNATA!