Souriez, c'est la rentréè

01.09.2014 03:03

Lo ammetto, non ho un bel carattere, sono un tipo un po' asociale, solitario, timido, lunatico e chi mi conosce lo sa bene. Non mi piace andare in discoteca, non mi piacciono, già a partire dai nomi, gli happy hour, i fast food, le steakhou...se, i sushi bar, i kebabbari, ma neanche le cene lunghe con decine di antipasti e in generale tutti gli eventi in cui il nome è seguito dalla parola party, poi, soprattutto una cosa che in questo periodo odio è l'apericena! Già solo la parola è composta da due nomi che rappresentano due eventi che spesso trovo estremamente pesanti, uniti al fatto che in questo periodo sono una moda, per me diventa un connubio mortale! Sono sommerso da inviti ad eventi, soprattutto apericena vari da Aosta a Messina, dove la mia presenza sembra essenziale per la buona riuscita della serata.
Premesso questo, ad agosto ero contento perché finalmente potevo disintossicarmi un po'da queste tendenze che mi perseguitavano sui volantini, su internet e un po' ovunque. In Francia, ho pensato che finalmente per tre settimane non avrei più sentito parlare di apericena. In effetti è stato così e questo mi ha fatto molto piacere, però, purtroppo, ogni anno mi dimentico che dal 16 agosto in avanti, cioè dopo pochi giorni dal mio arrivo al mare, i francesi iniziano a tartassare con la rentrée!!! Sembra che non vedano l'ora (almeno dalle pubblicità) che finiscano le ferie per tornare a scuola o al lavoro. Quest'anno, non c'è stato un caldo insopportabile, non ho nemmeno acceso il ventilatore e per me è importate in estate il caldo e il sole perché mi bastano appena per ricaricarmi e per trovare la forza per affrontare 8-9 mesi di maltempo. Ogni volta che guardavo il cielo vedevo sempre nuvole in arrivo e già mi saliva un po' la rabbia dato che ogni giorno sprecato d'estate non è come un giorno sprecato in un'altra stagione, è molto più grave perché è un giorno sottratto alla poca libertà che abbiamo, un giorno unico che comunque non tornerà più. A questo si aggiunge il fatto che ogni volta che uscivo di casa, aprendo la buca delle lettere, ero costretto a vedere almeno 3-4 depliant di centri commerciali che con titoli colorati, mi ricordavano che le vacanze stavano per finire, anche se per me erano appena iniziate. Sempre le solite storie: "bonne rentrée", "la rentrée sera fantastique", "vive la rentrée", "la joie de la rentrée" e in copertina bambini sorridenti con la cartella, che aspettano impazienti che arrivi presto l'ora di ritornare sui banchi e che pare sembrino sperare che queste due settimane d'estate finiscano velocemente per tornare a scuola. Come si fa a festeggiare il rientro? Il rientro nella gabbia dalla quale ci hanno dato la libera uscita per una manciata di settimane! Probabilmente è solo una trovata commerciale, ma chi vede tutto questo dall'esterno può pensare che i francesi vivano la fine delle ferie come una festa, come se aspettassero questo momento per tutto l'anno, come si aspetta Natale, capodanno o Pasqua e questa è una cosa che io ho sempre trovato incomprensibile, assurda, come però, d'altra parte, trovo incomprensibili tante altre cose che fanno le cosiddette persone "normali". Ora sono tornato in Italia e sono ricominciati gli apericena, i giro pizza, gli happy hour, gli aperitivi in consolle, e cose simili. Tuttavia fra rentrée e apericena.... nonostante tutto...se devo proprio scegliere...forse...in effetti... preferisco la rentrée!!