Fingere felicità con sorriso

18.03.2012 06:22

E' la serata ideale per scrivere, dopo una domenica grigia e soporifera, sono appena le 23 e sono già a letto, sento la pioggia copiosa battere sui tetti e fra qualche ora inizierà una nuova settimana.
Spesso avrei voglia di partire per un lungo viaggio e di mollare le tante situazioni e persone che mi fanno stare male. In giornate come questa, appena apro gli occhi ci sono già problemi, é sempre tardi, il traffico, l'autunno in ogni stagione e tutto quello che succede nel mondo, stragi, catastrofi, gente che sclera, suicidi, viene voglia di non alzarsi da letto per continuare a vivere nella dimensione dei sogni, ma con coraggio ogni giorno affronto la vita con una gran quantità di  imposizioni delle quali farei volentieri a meno. Indosso la maschera che mi va molto stretta e parto. Si, devo sempre indossare un'altra faccia perché non vado bene così come sono, sono obbligato ad essere diverso perché devo piacere il più possibile agli altri, costretto ad adattarmi  alle idee della gente che mi circonda, devo cercare di non dare fastidio, essere produttivo, fingere felicità e allegria e capire come comportarmi per far piacere ad altre persone. Mi rapporto con individui che odio,che non sopporto e non stimo, devo obbedire ai loro ordini. In poche parole, sono una macchina che ha l'obbligo di funzionare bene, con l'unico scopo di servire a quello per cui é stata programmata senza far perdere tempo e senza protestare. Ogni tanto, però, la macchina della sopportazione si rompe, e la voglia di sparire cresce, il disagio si manifesta con tutta la sua potenza.
Il mio sogno é vedere tutte le macchine incepparsi nello stesso momento così  che si possano vedere i loro limiti e difetti. E' l'immagine del malessere diffuso che avanza  perché noi non siamo oggetti bensì macchine viventi e ogni tanto fra gli ingranaggi é possibile trovare ancora qualche traccia di sentimenti, difficili da cancellare.
Cresce la voglia di fuggire da questa finta democrazia, che vieta tutto anche quello che non si può vietare e lo fa in modo subdolo senza farsene accorgere, soprattutto con la tv, una vera e propria droga che impone modelli da seguire che in questo periodo sono belli, vincenti, solari, e così con una sola seduta di tv le persone iniziano a convincersi che chi é depresso, triste, perchè  magari ha dei problemi, è da isolare. Quante volte abbiamo sentito dire "Qui non vogliamo persone depresse, gente triste che influenzi negativamente anche gli altri",  avviene nelle ditte, ma anche nelle compagnie di amici o a scuola e addirittura nei social network. Ricordo quando usavo facebook, le prime volte, ogni tanto scrivevo delle cosiderazioni, credevo di essere libero, mi sbagliavo. Una volta scrissi che mi sentivo straniero anche nella mia nazione, come dicevano anche i Sangue Misto. Questa frase ha dato fastidio ad una mia ex compagna di scuola  che rispose: "Che palle, Corrado ripigliati". Molti non ci avrebbero fatto caso,io si, perché conosco questa persona e so che ci sono molte differenze fra me e lei, nel modo di vedere la vita., però lei come tanti altri, non tollera e ridicolizza mentalità differenti. Prima di tutto c'é una grande differenza economica, lei ha un padre dirigente, si é sposata e sicuramente non con un operaio precario, ha un mucchio di soldi, ha fatto l'università, probabilmente avrà anche, come minimo un figlio, insomma ha realizzato tutto quello che sognano un po' tutti. C'é però una lacuna, molto grande, questa persona non capisce un cazzo di psicologia, sono proprio quelli come lei che, come dicevo prima, vogliono solo essere circondati da persone allegre, chi ha dei problemi  é diverso, é uno sfigato,sono quelli come lei che vorrebbero un mondo a senso unico pieno di gente ottimista, produttiva che non riflette e non ascolta il lamento che arriva da dentro di noi. Ci si sente aggrediti anche solo ad esprimere un pensiero come se desse fastidio, in mezzo a tante frasi fatte, inutili, l'unica importante  che in un certo senso é una richiesta di aiuto,viene ridicolizzata, censurata. Poi mi venite a dire perché sono timido? parlo poco e piano? Ma lasciatemi respirare, non voglio soffocare nella vostra falsità, voglio fuggire!
Un po' di giorni fa ho visto sulla bacheca di facebook di questa mia ex compagna una frase del tipo: "che delusione...nonostante tutto non riusciranno mai a togliermi il sorriso, io non mollo mai" , questo secondo me é un altro esempio di pensiero imposto, ogni tanto togliere quel sorriso idiota che siamo costretti a portare sembre , non sarebbe male e  forse andrebbe anche valutata l'idea di "mollare" per non farci troppo male, fermarsi serve a riflettere, ma non tutti la pensano così e se dici quello che pensi, vieni attaccato! Poi ci stupiamo se persone che sembravano normali, tranquille, improvvisamente impazziscono, con questo modo di pensare arrogante da parte dei vincenti, un individuo che ha qualche problema cerca di nasconde e di tenere tutta l'inquietudine dentro, ma é molto pericoloso. Fingere felicità per un po' non é poi così tanto complicato, chi non l'ha fatto? anch'io ho provato, con pochi risultati, se devo essere sincero, però tutti siamo costretti ad adottare questo comportamento, quando facciamo un colloquio di lavoro, conosciamo una persona e le tante volte in cui siamo con gli altri non esprimiamo mai al 100% quello che abbiamo dentro. Mentre sto scrivendo mi sto rendendo conto che quasi tutti i miei post si potrebbero collegare, perché ho bisogno di parlare del mio disagio e anche se so che a qualcuno darà persino fastidio, continuerò comunque. Con internet, pensavo di essere libero almeno di poter esprimere il mio malessere, non é proprio così, non bastano le libertà che ogni giorno ci tolgono i governanti, ma ora anche quelli che consideriamo "amici" a volte ci condizionano.