Benvenuti all'inferno

08.10.2013 05:05

Sempre più spesso, mi accorgo che il mio modo di pensare si allontana molto da quello delle  persone che mi circondano e che frequento. A volte provo a capire i loro ragionamenti, cerco di entrare nei loro panni, quando li sento ripetere sempre gli stessi slogan, ma non ci riesco. Se provo ad esprimere i miei pensieri, alcuni mi dicono che sono buonista, altri che sono un illuso, o peggio un cretino. Voi siete in tanti, convinti di avere ragione e sapere sempre come fare a trovare una soluzione a tutto. Quando c'è un problema, trovate la via più semplice che non è mai quella di risolverlo, ma di eliminarlo. C’è una sottile differenza; se non vedi le cose che non ti piacciono, pian piano ti convinci che non ci siano, se vedi tutto in ordine, ti convinci che stia andando tutto bene e non ti accorgi che il disordine è semplicemente nascosto. Chissà, forse sarà il ricordo di un'altra mia vita vissuta ai magini della società, o chissà che cosa, ma io riesco molto meglio ad immedesimarmi in chi scappa dalla disperazione e passa da un inferno ad un altro, piuttosto che in chi difende l’inferno con le sue regole nel quale vive. Ricordo che fin da bambino non ho mai sopportato le barriere, i confini e ho sempre avuto difficoltà a schierarmi con una categoria di persone, ad avere bandiere, simboli, a seguire gli insegnamenti di un capo o a seguire un regolamento, senza provare a cercare le alternative. La curiosità di vedere sempre cose nuove era forte, sarà per questo che riesco a capire chi lascia tutto, senza certezze, senza sapere dove andare, ma solamente con la voglia di ricominciare. Mi ritrovo solo nei miei pensieri, perchè la gente non si ferma a pensare, non vuole sapere. Tutti abbiamo dei problemi e vogliamo essere al centro dell'attenzione, se vediamo che ci sono altri che sono ancora più in difficoltà di noi, rimaniamo spiazzati, ci sentiamo abbandonati, anche se lo eravamo già prima e forse semplicemente non ce ne rendevamo conto, ma a questo punto, tiriamo fuori la storia dei confini. Loro hanno più problemi di noi, ma non sono nel nostro confine, il regolamento di questo inferno parla chiaro, qui comanda il nostro burattinaio, abbiamo i nostri dettami, quindi deve essere il nostro problema ad avere la precedenza; gli altri hanno un altro burattinaio, non possono strappare i fili. Noi vediamo chi sta peggio come un rivale che ci toglie l'elemosina per la sopravvivenza che il nostro capo ci elargisce dalla sua infinita ricchezza.Con il nostro manovratore però, non ce la prendiamo mai, perchè lui ci permette di mangiare, di comprarci una bella macchina, vestiti firmati e fare tante rate per cose inutili. Lui è rispettabile, ci racconta tante favole e noi ci crediamo sempre, abbiamo bisogno di lui perchè senza fili non sappiamo che fare. Gli stipendi sono bassi e noi non ce la prendiamo con lo stato che ruba il nostro denaro, ma con chi è andato in pensione, perchè toglie i soldi ai giovani! Il lavoro è precario o peggio non c'è e noi non ce la prendiamo con i padroni che arruolano stagisti ricattabili o schiavi stranieri in nero a raccogliere pomodori o a fare i muratori acrobatici senza protezione, ma diamo la colpa agli immigrati che non possono permettersi il lusso di scartare certe occasioni, perchè non hanno altre possibilità, mentre noi giustamente ci rifiutiamo. Chi sono i veri criminali? Sono gli immigrati che ci rubano il lavoro o sono quelli che li sfruttano? I politici approfittano di questa situazione per fare un po' di campagna elettorale gratis. Quelli che da sempre hanno fatto della lotta ai clandestini una bandiera, in questa condizione ci sguazzano! Niente di meglio per fare dimenticare tutto quello che hanno rubato! e hanno già deciso che tutti quelli che arrivano diventeranno delinquenti. La loro soluzione sarebbe aiutarli da qua, a casa loro, abbiamo visto come sanno amministrare i soldi dei cittadini, che nella migliore delle ipotesi, finirebbero nella ristrutturazione della casa di qualcuno della loro famiglia, naturalmente a sua insaputa. Dicono sì, a chi viene per lavorare onestamente con un contratto, ma io mi chiedo, se sia mai esistito un immigrato che parte già sapendo dove andare con un contratto di lavoro. Ho visto, piuttosto, persone che hanno speso tutto quello che avevano per un contratto fasullo, con la promessa di essere assunti in ditte fantasma che non esistono, così questi "delinquenti", quando arrivano in Italia vanno presso l’indirizzo dove dovrebbe esserci la ditta e non trovano niente e quando va bene finiscono a lavorare in nero. E' facile fare incazzare un popolo oprresso, pieno di odio represso che non riesce a sfogare contro i veri criminali e si accontenta di mirare contro un bersaglio più semplice. Ogni giorno si cerca di trovare un motivo per fomentare l'odio. Non ci facciamo caso quando ci lasciamo prendere quasi tutti i soldi che guadagnamo per il divertimento, le feste, gli sprechi del nostro leader, che, come faceva il nostro ex premier,ogni tanto qualche straniera la aiutava pure, anzi aveva preso a cuore un caso in particolare di una marocchina, diventata piuttosto famosa; ci ribelliamo, però, se questi soldi vengono utilizzati per aiutare chi sta ancora peggio di noi.

Con una piccolissima parte degli stipendi dei politici si potrebbero fare tantissime cose, per noi e per chi arriva da fuori, ma è più comodo prendersela solo con i poveracci, perchè i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri saranno sempre più poveri. Noi siamo nel mezzo e cerchiamo di non finire con i poveri, sarebbe una vergogna, cerchiamo di entrare a far parte del club dei ricchi, anche se non lo siamo veramente e non consideriamo una vergogna rubare, corrompere, sfruttare e abusare anche del minimo potere che ci viene dato. Non sarebbe poi così impossibile unirsi, strappare i fili che ci rendono burattini, cacciare via gli sfruttatori, vivere e pensare con la nostra testa, con rispetto e libertà, in pace, senza divisioni e armi, ma siamo ormai drogati e anestetizzati dalle droghe del potere: la tv, il calcio, la carriera, la competizione o rigide dottrine religiose  che impongono la penitenza, la vergogna, le torture, la sottomissione, come se dovessimo pagare un altro debito ancora, per chissà quali gravi peccati commessi. Tutti sotto controllo costretti a credere alla verità costruita e pilotata dall’alto.Questo mi è venuto in mente perchè in questi giorni, ho letto commenti sdegnati sul fatto che sia stato proclamato il lutto nazionale per i morti di Lampedusa, mentre per il disastro della Concordia e per il pullman caduto da un viadotto non è stato fatto niente. Io mi domando, ma che cazzo ve ne fate del lutto nazionale? Pensate che sia questa la soluzione per cancellare una disgrazia? Volevate il lutto nazionale per la Concordia? Ma quelli che sono morti, non erano tutti di razza pura italiana, c'erano tantissimi, anzi,quasi tutti filippini, indiani, sudamericani che venivano sfruttati a lavorare (sicuramente con uno stipendio molto più basso rispetto a quello che si sarebbe dovuto dare ad un italiano) e turisti da ogni parte del mondo...fa lo stesso?            

Cosa sarebbe cambiato con il lutto nazionale? Sono stufo dei discorsi ipocriti e ora, mi sembra di sentire quello che state pensando, i vostri commenti mentre state leggendo queste righe. Avverto il vostro disgusto in ogni cosa che dite, in ogni sguardo, persino in ogni partita che fate a candy crush saga! Qualcuno è arrivato a dire che sono un perbenista, io odio quel termine! La falsa convinzione di essere sempre migliori, onesti, puri, perfetti e di non sbagliare mai è il vero perbenismo e mi sembra che sia una cosa più adatta a voi, vincenti, simpatici e intraprendenti, non ad uno sfigato, perdente, noioso e antipatico come me. Mi rendo perfettamente conto che siamo tutti diversi, ci sono comportamenti, modi di pensare e tante situazioni difficili, anche di violenza o altre cose che non vanno bene neanche a me delle altre "culture", ma non sono obbligato a fare quello che fanno loro anch'io, ricordiamoci che abbiamo un cervello, usiamolo per pensare, usciamo dal gregge. Se a volte ci sembrano maleducati, arretrati, ricordiamoci quello che dicevano degli italiani immigrati negli Stati Uniti all'inzio del '900. Ora basta, ho voluto provare per un attimo ad immaginarmi fra quelle persone e ho scritto quello che mi è venuto in mente.

 

 

C'è chi per sdrammatizzare lo chiama semplicemente viaggio, come se fosse un'impresa semplice, chi usa il termine più appropriato di avventura, chi pensa che sia una follia, ma alla fine nessuno resiste alla tentazione, uno stimolo normale nell'essere umano, che lo spinge a muoversi, a scappare quando sta male. Si parte con pochi oggetti, per cercare di mantenere anche solo un minimo contatto con le origini, con quello che dopo pochi minuti diventa subito passato, anzi diventa una vita precedente. Dopo stenti, sofferenze, come un risveglio all'inferno, trovi una coperta per scaldare quel che resta dei sogni spazzati via dagli incubi e ti ritrovi solo , senza riferimenti, senza futuro, senza un nome. Tanti numeri scritti sulle bare, numeri che erano nomi, figli, bambini,uomoni, donne, padri, madri, ma ora sono solo corpi senza volto, ordinati e in fila. Rimane solo il ricordo della speranza, morta insieme a chi era vicino a me. 

Gli angeli esistono, ma disubbidiscono, non si attengono al regolamento e verranno puniti. Anch'io verrò punito, mi vedranno tutti come un nemico perchè questo non è il mio posto. Diranno che in fondo questa situazione me la sono cercata, perchè nessuno mi ha chiamato, nessuno ha bisogno di me, nessuno mi vuole. Non c'è spazio, questo è sempre stato il mio tormento. Tutti sono alla ricerca di un posto, ma per me non c'è. Tutti questi dannati che vivono in questo inferno, dicono che sono fortunato, che sto bene, che sto meglio di loro e presto sarò cacciato, dovrò di nuovo scappare e nascondermi, perchè qui non posso stare. Ho visto gli sguardi di odio dei dannati, che lottano affinchè non cambi niente nel loro inferno, mi ha colpito in particolare, quella giovane ragazza che dice di essere dolce, sensibile, ama gli animali, i bambini e prega Dio, ma per me ha solo indifferenza e anche un po’ di odio. Io, per lei, non faccio parte degli esseri viventi. Pensa che il mio dolore non sia abbastanza importante come il suo. Pensa che ci sia una classifica del dolore e il mio sia da ignorare, perché non sono nato qui. I dannati che vivono in questo inferno non sentono più compassione, forse è proprio questa la loro condanna e ho paura che un giorno, se mi integrerò, toccherà anche a me. Ora, loro, vorrebbero addirittura mettere una legge più severa in questa gabbia e arrestare chi piange quando non c'è un dolore ufficiale, non riescono a capire che in fondo siamo uguali, abbiamo la stessa voglia di libertà, la stessa rabbia e soprattutto la stessa paura. Io, però, un giorno sono scappato per inseguire un'illusione, loro la stanno già vivendo, ogni giorno.Queste persone sembrano a proprio agio nel nulla, riescono a vivere in una realtà finta e manipolata e ridono anche se non c’è futuro; mi hanno detto che l’importante è non perdere la speranza e il sorriso, anche se non ho ancora capito il perché. Chi è sopra di noi e ha i fili per guidarci, vuole metterci contro, vuole farci fare la guerra per continuare a sfruttarci. Ringraziamo i veri assassini, i veri responsabili dei disastri e ci ammazziamo fra di noi.Ci hanno instillato delle convinzioni di tradizioni,religione, razza, che difendiamo fino alla morte, non siamo più capaci di vedere la realtà, anche quando apriamo gli occhi, vediamo con gli occhi del nostro burattinaio e quando parliamo usiamo le sue parole, stabilite apposta per noi.

I demoni sono furiosi perchè le mie cure hanno un costo, la mia presenza, la mia sofferenza dà fastidio e alcuni di noi non sono educati, sono diversi. Il burattinaio detiene tutta la ricchezza, ma, i soldi dell'elemosina, li prende agli altri dannati che hanno sempre vissuto qui, così questi ultimi mi odieranno e le guerre e l'odio non finiranno mai. Le persone si organizzeranno in eserciti per difendere la priorità della loro razza dannata, saranno costretti ad uccidere la mia razza malvagia per evitare contaminazioni. E’ già successo parecchie volte nella storia, eppure qualcuno, prima o poi si accorgerà che il dolore è lo stesso, così come gli affetti, ma purtroppo, c’è sempre bisogno di trovare un responsabile per tutti i mali e non è quasi mai quello vero. Nulla ci potrà fermare e per sopravvivere ci ammazzeremo. Sì, è un controsenso, ma è così! Nonostante tutto, rifarei quello che ho fatto, perchè l'uomo nasce libero e nulla lo può fermare.