Stop the Violence

12.12.2011 03:05

In questi anni si sente sempre più parlare di violenza, a partire dai bambini nelle scuole con il bullismo, fino ai rapimenti, i massacri, gli stupri, in realtà probabilmente molte persone dimenticano e apparentemente riescono a superare una forma di violenza nascosta, ma dal mio punto di vista altrettanto pericolosa e cioè la violenza del sistema! Forse non ci rendiamo conto che bene o male da quando iniziamo ad andare a scuola ma anche prima, veniamo sommersi da una valanga di regole che soffocano quello che abbiamo dentro e che servono solamente a farci apparire e ad essere come gli altri tutti omologati, tutti soldatini, tutti numeri. Molte persone non ci fanno caso, anzi spesso magari si trovano a loro agio in questa realtà, in questo mondo che non hanno creato loro ma che in fondo non è male. Non è così per tutti. In questo periodo, mi sono fermato a pensare a quante cose nella mia vita ho dovuto fare per piacere agli altri, per cercare di rimanere integrato, fin dall’inizio da quando ho dovuto mettere il grembiule per entrare nell’esercito degli alunni, quando cercavo disperatamente di stare con quel mio compagno che aveva successo, che otteneva sempre tutto quello che voleva e aveva tanti amici pronti ad eseguire i suoi ordini e da lì ho iniziato a fare violenza su di me, ho cercato di cambiare il mio modo di fare e di essere per piacere agli altri, ma i risultati non erano buoni e con il passare del tempo ho provato anche ad essere modaiolo, ho vissuto il periodo dei paninari, delle ossessioni delle firme, anni brutti, non ero io, altra violenza su di me, che mi infliggevo con le mie stesse mani. In seguito ho pensato di aver trovato la strada giusta, anche se mi sentivo a disagio, se ero emarginato , vivevo quasi con orgoglio questa mia diversità, ma ho continuato a farmi violenza anche dopo la scuola, ogni volta che facevo un colloquio, ogni volta che iniziavo un lavoro nuovo, sempre le stessa storia, cercavo di seguire i consigli di chi con la violenza ormai ci conviveva senza rendersene conto…”Cerca di essere di bella presenza, motivato,spigliato, cerca di dare l’impressione di essere sicuro di te, non parlare a voce bassa” per me erano come coltellate, io sono tutto il contrario, io non sono di bella presenza, io sono motivato in quello che mi fa battere il cuore di gioia, sono spigliato se c’è passione e parlo forte solo quando IO lo ritengo opportuno.Ho accettato comunque questi consigli per il mio bene,è stato faticosissimo recitare e probabilmente non ci sono riuscito nemmeno troppo bene, è difficilissimo condividere la giornata con persone con le quali non hai nulla in comune, sorridere, far finta di stare bene mentre vola via la libertà, ogni cosa doveva essere come piaceva agli altri, non erano importanti i miei pensieri, ogni decisione presa da loro, dai vestiti alla pettinatura e pian piano sarei dovuto diventare come loro, la mia opinione una formalità se riuscivo ad esprimerla senza essere ridicolizzato. Provavo disgusto per quella vita passata a pensare solo ai numeri, al fatturato,alla macchina o alla partita, ma non c’era via d’uscita,le persone normali erano loro, era una situazione soffocante, ricordo le interminabili cene di lavoro, con le solite persone, i simpaticoni di turno con le loro battute inutili e si finiva sempre poi a prendere di mira la persona più debole,diversa, quella ridicola perché timida! Perché nella vita la timidezza è un serio problema, ricordo sempre le loro battute “Corrado ci sei? Non ti sentiamo parlare?” “ Corrado stai un po’ zitto! Non parlare troppo” Mi avete azzerato la vita, avete cercato di farmi diventare come voi, in qualche modo sono riuscito a sopravvivere e dovrei anche parlare? Non riuscite proprio a resistere qualche secondo di silenzio, state veramente tanto male se non lo riempite con una cazzata!? Serate violentissime, tornavo a casa distrutto spossato come dopo un pestaggio, durante il viaggio di ritorno verso casa mi godevo la notte, il buio, il silenzio, sentivo per un attimo la libertà, era come una liberazione e a volte mi venivano persino le lacrime! Ho fatto quello che non avrei mai voluto fare, il rappresentante!
Quando andavo a scuola pensavo che non sarei mai andato a lavorare in un ufficio, non volevo passare tutta la vita fra 4 mura, mi piaceva stare all’aria aperta, sarebbe stata una violenza nei miei confronti. Il futuro non è stato come lo immaginavo, adesso lavoro in un ufficio. Un po’ di anni fa, quando ricevevo chiamate al telefono da persone che volevano vendere qualcosa mi chiedevo come riuscissero a fare un lavoro così? Ora è da più di 8 anni che lavoro nei call center e continuo a farmi violenza perché la mia timidezza non mi farebbe neanche fare una chiamata e invece devo parlare e insistere per 8 ore al giorno, cercando di essere sempre positivo, far finta di essere contento, credere in quello che dico,non badare agli insulti, ai problemi personali e non stare mai male, sempre con una voce forte sicura e allegra con una fatica raddoppiata rispetto a chi riesce a fare queste cose con semplicità perché ha un carattere diverso dal mio….violenza violenza e ancora violenza ma questa va bene, ci serve nella vita, mi chiedo a cosa? Ci rende più sicuri…quando? Serve solo a fare andare avanti questo squallido sistema, serve solo a fare contenti gli altri e darmi il minimo indispensabile per sopravvivere. La MIA vita si svolge in poche ore al giorno un paio di ore al pomeriggio ma soprattutto di notte, se non mi addormento subito, per il resto è al servizio di altri. Giornate talmente ripetitive e monotone che a volte non ricordo se una determinata cosa l’ho fatta in quel giorno o il giorno prima o in quello prima ancora! Sarebbe bello se esistesse un mondo in cui le persone potessero esprimersi liberamente per quello che sono senza dover apparire sempre come dei diversi. Non so come sarà il mio futuro spero solo che un giorno io possa riuscire ad evitare il più possibile di farmi male. A cosa è servito smettere di bere e di fumare? Il danno di questa violenza nascosta è altrettanto pericoloso! E’ un mondo violento scuola, famiglia, Chiesa, rapporti, stato, lavoro…insomma, produci consuma crepa ma la nostra vita dov’è?.